Gennaio 27, 2025

Samp autolesionista, due punti gettati alle ortiche

Semplici

Sampdoria

Due punti buttati più che uno conquistato. La Samp non si smentisce neppure a Mantova, ma stavolta la combina grossa. E poteva anche finire peggio se in pieno recupero il montante non avesse respinto il tap-in di Debenedetti su corta respinta del portiere Vismara (sostituto nella ripresa dell’infortunato Ghidotti). Il pari non è sgraditissimo, ma se due reti di vantaggio non bastano neppure di fronte ad una matricola, servono ulteriori riflessioni.

Mister Semplici, a sorpresa, lancia subito al centro della difesa Curto per consentire a Meulensteen di tornare a centrocampo, e in avanti si affida ad un altro nuovo arrivato, Niang, col sacrificio di Coda. I biancorossi di casa si fanno preferire nei minuti iniziali, ma i blucerchiati offrono inediti segni di compattezza e con corrono seri rischi e controllano agevolmente. 

Nessuno però si sarebbe aspettato uno stordente uno-due doriano firmato dallo scatenato Depaoli, capitano di giornata, cinico nel trarre profitto da due errori sesquipedali dei difensori lombardi: il primo è dell’ex Giordano, che “buca” il rinvio consentendo al vecchio compagno un’agevole conclusione e il secondo scaturisce da un passaggio corto di Maggioni verso il portiere sul quale l’esterno, in agguato, si indirizza come un rapace.

Corre il 24′ e la partita sembra in ghiacciaia, tenuto conto della sterilità dei virgiliani ma anche della  compattezza di una Samp efficace in ogni zona del campo e sufficientemente attenta in difesa. Da segnalare la prova eccellente di Beruatto e il gioco “sporco” di Niang, che spalle alla porta suggerisce decine di scarichi guadagnandosi parecchi falli, ma la differenza tra le due squadre affiora chiaramente.

Il solo risveglio virgiliano, appena prima dell’intervallo, approda ad un palo centrato di testa da Redolfi. Pareva in lampo nel buio, ma invece si rivelerà un campanello d’allarme che Bellemo e compagni non hanno compreso. Parte la ripresa e tra il 5′  l’8′ la Samp si butta letteralmente via. Secondo logica, basterebbe restare coperti e vigiliare sulle avanzate avversarie per poi ripartire, ma in due circostanze, clamorosamente, i blucerchiati concedono altrettanti contropiedi letali. Nel primo caso è Veroli a compiere un disimpegno impreciso sfruttato da un genovese, ex doriano, Trimboli, solo a due passi da Vismara. Nel secondo sono Riccio e in parte Curto a favorire la comoda stoccata di Mancuso.

Tutto da rifare, e per qualche minuto il Mantova  insegue addirittura il pazzesco sorpasso nel punteggio. Poi mister Semplici, capita l’antifona, decide – forse in ritardo – di intervenire spedendo sotto la doccia Venuti e Bellemo (entrambi ammoniti e in squalifica, al pari di Curto) a pro di Vieira e dell’ultimo arrivato, l’ex leccese Oudin. Siamo a metà ripresa e la gara, davvero pazza, cambia ancora connotati, con la Samp brava ad impadronirsi del campo, mentre il Mantova si limita, quando possibile, a tener palla come arma difensiva. Nei pressi del portiere Festa si susseguono le occasioni da rete, nessuna ghiottissima ma tutte di rilievo. Ci provano Depaoli, Akinsanmiro, Oudin, ma il Mantova, pur tremando, non cede. Nel finale Semplici tenta la carta Coda per uno stremato Niang, e anche in questo caso si è trattato di una sostituzione tardiva. Al 48′, il brivido descritto in apertura di articolo, quasi a sottolineare che poteva anche finire peggio.

Eppure, valutando nel complesso la prova dei blucerchiati, qualche incoraggiante progresso nella manovra e nell’atteggiamento si è notato rispetto alle ultime desolanti prestazioni. Dopo il triplice fischio dell’arbitro Aureliano (esperto ma tecnicamente modestissimo, come arcinoto), Semplici ha riunito i suoi a centrocampo e li ha catechizzati con un una rabbia mai notata prima. D’altronde, la vittoria era stata servita su un piatto d’argento e i doriani l’hanno lasciata ingenuamente cadere sul pavimento. 

Se non altro, la dirigenza ha compreso nitidamente che i numerosi rinforzi già garantiti al tecnico non bastano ancora a girare l’interruttore e ad avvicinarsi alla zona salvezza. Servono un centrocampista (il modenese Palumbo è ad un passo, e si tratta di un innesto con i fiocchi) ed un attaccante sfondatore (riflettori puntati sul Nord Europa, data la carenza di… materiale in patria): se arriveranno, finalmente si potranno avviare discorsi differenti.

                   PIERLUIGI GAMBINO

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