L’esame più duto, serve alla Samp la partita perfetta
Da sempre le squadre di Pippo Inzaghi nella seconda parte della stagione accusano cali ragguardevoli e spesso decisivi a livello di piazzamento conclusivo. E’ possibile che il fenomeno si ripeta, ma la Samp, che si trova contro i nerazzurri già alla primissima del girone di ritorno, non può certo ringraziare il calendario.
I toscani viaggiano a velocità supersonica e giovedì hanno schiantato il Sassuolo capolista con una prestazione capolavoro. Davvero un cliente ispirato per i blucerchiati, che nel primo scontro diretto stagionale all’inizio di novembre beccarono tre pappine toccando uno di livelli più bassi di questo travagliatissimo campionato.
Il Pisa è partito per farla da protagonista e non va dimenticata la guerra aperta in ambito di Lega che i suoi dirigenti, al pari del presidente bresciano Cellino, avevano dichiarato in estate alla Samp, gratificata – a loro modo di vedere – di un trattamento particolarmente favorevole. D’altronde che a bocce ferme i blucerchiati fossero considerati unanimemente una corazzata, è inutile rimarcarlo.
Oggi i “marinai” navigano in acque limacciose e qualora si registrasse il decimo turno consecutivo senza vittorie rischierebbero fortemente di concludere il 2024 agonistico – ben che vada – in piena zona playout. Ma attenzione: Meulensteen e C. parevano già spacciati alla vigilia del derby con lo Spezia e hanno condotto in porto un provvidenziale pareggio. Se si ripetessero sfruttando il fattore campo, non avrebbero risolto d’acchito i loro annosi problemi, ma rimarrebbero comunque a galla nell’attesa spasmodica che il diesse Accardi, a gennaio, metta mano ad un organico tanto pletorico quanto manchevole di elementi con precise caratteristiche: un difensore di vaglia ma soprattutto un centrocampista che crei superiorità numerica ed un centravanti che in area sappia farsi largo di prepotenza e sfruttare i traversoni.
Il match pareggiato con la Carrarese ha insegnato parecchie cosucce a mister Semplici, che con la felice scoperta di Veroli (un titolare designato ad inizio stagione, prima che la pubalgia lo mettesse ko per tre mesi), marcatore attento e anche goleador, ha colmato una lacuna. In terza linea deve solo decidere se ribadire fiducia a Riccio, reduce da una partitaccia, o se riportare in mezzo l’eclettico Venuti. Una mossa, quest’ultima, legata alle condizioni di Depaoli, domenica intontito dopo un violento colpo al capo e costretto ad uscire anzitempo: il calciatore trentino appare indirizzato al pieno recupero.
In avanti l’accoppiata Coda-Tutino, pur non brillantissima, non teme granché la concorrenza, anche se Borini si candida per sostituire l’ex cosentino, che da tempo gira a tre cilindri e nell’ultima sfida ha brillato soprattuitto come… ostacolo dei compgni in fase di conclusione. Semplici pretende molto di più anche da Coda, che tuttavia, anche quando resta all’asciutto, compie sempre un pregevole lavoro “sporco”.
A centrocampo ha il posto assicurato soltanto il baby Akinsanmiro, unico nell’organico doriano a disporre di cambio di passo, dribbling e “garra”. Deve soltanto crescere nella rifinitura e in fase realizzativa, ma avercene… Al suo fianco c’è bagarre per completare la mediana, con il tecnico costretto a sfogliare la margherita. Chi preferire tra Yepes e Ricci? E chi tra Bellemo, Kasami, Vieira e Benedetti? Trattandosi di partita impegnativa anche a livello difensivo, l’ex comasco appare il più indicato, ma il macedone meriterebbe una chance dal primo minuto e potrebbe ottenerla. Anche a sinistra è ballottaggio: Barreca non ha entusiasmato e potrebbe essere nuovamente soppiantato da Ioannou.
La Samp è attesa a costruire gioco e a restare in partita, ma per arrestare la marcia dei pisani è necessaria la partita perfetta, intrisa di determinazione, spirito di sacrificio e soprattutto dinamismo, una delle caratteristiche che spesso hanno fatto difetto.
Molto, comunque, dipenderà dai toscani, che mister Pippo schiera secondo il 3-4-2-1 basato in avanti sui rifinitori Moreo e Tramoni (doppietta ai primi della classe) a supporto del giovane nazionale danese Lind, bravo a buttarla dentro e anche a giocare per la squadra. Competitivo il centrocampo, con l’asse centrale formato dall’eclettico Marin e dal più tecnico Piccinini e sulla destra Touré, una forza della natura. Niente male neppure la retroguardia, che allinea il sempiterno Caracciolo e il più giovane ma redditizio Canestrelli a protezione dell’ex genoano Semper, una sicurezza tra i pali. Una macchina perfettamente oleata e sospinta da un entusiasmo strabordante, ma il calcio a volte stravolge giudizi e pronostici. Chissà che…
PIERLUIGI GAMBINO