Un punto “trovato” e fortunato ma il gioco latita ancora
Due punti persi? Assolutamente no. E’ un punto che la Samp accoglie con piena soddisfazione ed una dose industriale di sollievo. Francamente poteva andare peggio in una partita che ha visto i blucerchiati a lungo in sofferenza, sia prima sia dopo il vantaggio acquisito grazie ad uno specialissimo cadeau natalizio confezionato dalla Cremonese.
I doriani hanno giocato come si deve i primi due minuti per poi rintanarsi in retrovia, per merito precipuo di un avversario ccon un canovaccio collaudato e indubbia qualità nell’impostazione ma anche per proprie responsbilità. La Samp, con una formazione identica a quella del derby con lo Spezia, fatica enormemnte e si affida solo ai lanci lunghi verso Coda e Tutino, affrontati uno contro uno e, teoricamente favoriti. Peccato che i due bomber la prendano raramente e i loro compagni a centrocampo ballino parecchio e si limitino al contenimento, Un dominio schiacciante, quello grigiorosso, anche se fine a se stesso. Non mancano i cross e neppure i tentativi di tiro da posizione centrale, ma la muraglia umana regge a meerviglia e non lascia passare neppure un ago. Il trio arretrato varato da Semplci si riconferma efficacissimo nel gioco aereo e sufficientemente tonico anche a palla bassa. Così la fase di copertura, che con Sottil rappresentava un conclamato punto debole, si è trasformata nel punto di forza di una squadra che a livello di qualità lascia parecchio a desiderare.
La Cremonese tuttavia non offre mai l’impressione di poter passare all’incasso. I suoi uomini avanzati difettano di fiuto del gol e anche di tecnica, sicché il solo elemento in grado di crare reali pericoli è Vasquez, controllato a dovere. Da qui ad immginare una rete ospite ce ne passa, ma è ciò che si registra al 37′. Fanno tutto i locali, in particolare il difensore Ravanelli, che tocca corto verso il portiere, il quale – pressato dal rapace Tutino – rinvia corto su piedi di Bellemo, lesto ad insaccare a porta sguarnita. Samp fortunata, ma va riconosciuto anche un certo cinismo, qualità che tra i cadetti può rivelarsi determinante.
L’ex Bonazzoli, che ingaggerà un aspro duello con Ghidotti, avrebbe subito la palla del pareggio, scaraventandola da due passu sul corpo del portiere doriano, già preparato al peggio.
La ripresa – con Vieira in luogo dell’ammonito ed evanescente Benedetti – non cambia i connotati al match, ma i lombardi appaiono più stanchi e disordinati e la Samp potrebbe approfittarne in contropiede: Tre o quattro occasioni, nell’arco del tempo, capiteranno, ed è una colpa grave non averne approfittato. Intendiamoci, lampi nel buio di una sfida ancora comandata dalla Cremonese, che continua a produrre trame interessanti per poi sciogliersi al momento della concretizzazione. Un po’ per costrizione e un po’ per scelta, la Maginot blucerchuita sembra reggere e quando affiora qualche crepa, Ghidotti sale sul proscenio con felina agilità, tanto da ergersi a protagonista come una settimana fa.
A suon di bussare, l’undici di Stroppa raccoglie il premio di cotanta superiorità col suo gioello, Vasquez, la cui conclusione finirebbe probabilmente tra le brccia accoglienti di Ghidotti se Riccio non ci mettesse la zampa mutandone la traiettoria. Senza quest’involontaria collaborazione, forse la Samp avrebbe espugnato lo Zini, pur con meriti relativi. Nell’ultimo quarto d’ora la spinta dei quarti in classifica è lieveente scemata, ma senza cancellare l’atroce sofferenza per una Samp scupona negli spazi disposizione ma ancora costretta in primis a rintuzzare altri pericoli. Il triplice fischio è stato comunque una liberazione,
Beninteso, un pari a Cremona era benissimo accetto già al via, visto che avrebbe consentito di mantenere una lunghezza di vantaggio rispetto al baratro, ma si può discutere a lungo sulle modalità della conquista.
Vero che un allenatore, come un capomastro che si rispetti, deve prima badare alle fondamenta, ma gli attesi progressi nella costruzione non si sono visti e probabilmente sarebbe bastato tra i lombrdi un attaccante di vaglia per registrare ben altro epilogo. Giovedì, nell’ultimo impegno del 2024 contro la Carrarese, si prospetta un match assai meno complicato, ma servirà ugualmente un’altra Samp, ben più autorevole e intraprendente.
PIERLUIGI GAMBINO