A Cremona altro esame per la difesa ma soprattutto in attacco
Da una comprimaria all’altra. Archiviato senza sollievo ma anche senza amarezza il pari con lo Spezia, alla Samp tocca la Cremonese, che a livello di ambizioni iniziali è grandemente superiore agli aquilotti e continua ad inseguire con pervicacia il salto di categoria.
La sfida di Coppa Italia all’Olimpico non ha prodotto troppe note confortanti per mister Semplici, ma perlomeno gli ha rischiarato le idee riguardo a caratteristiche e caratura di parecchi elementi della rosa ancora da saggiare. Vulikic e Veroli non hanno entusiasmato e così pure Borini e lo stesso Pedrola, che appare ormai lontano da un’autonomia fisica accettabile. Benino si è comportato in regìa Yepes, ma non a tal punto da attentare al titolarato appena conquistato da Ricci, definito argutamente “il geometra” dall’allenatore.
D’altronde, Semplici non è Sottil e punta a stabilizzare la formazione evitando continui stravolgimenti. E’ conscio che si prospetta un’altra gara difensivamente impegnativa, ma si fida dell’adattato Meulensteen come centrale dei centrali e anche di Venuti e Riccio “braccetti”.
In mezzo al campo, come partner del nuovo “faro”, meritano fiducia Bellemo, prezioso per conferire equilibrio, e Benedetti, favorito rispetto ad Akinsanmiro: quale che sia il prescelto, il mister chiede però una presenza più qualitativa nella costruzione e nella rifinitura a favore di Coda e Tutino, altri calciatori dai quali si attende una crescita tangibile in zona gol. Sì perché occorre anche accrescere la pericolosità complessiva, sia per passare all’incasso sia per tenere sul chi vive gli avversari. Guai se ci si accontentasse di proteggere il fortino.
Un altro nodo da sciogliere riguarda la tenuta alla distanza. Una settimana in più di duri allenamenti ha certamente giovato a Ricci (quanta ruggine da smaltire!) e Coda (l’infortunio è ancora fresco), ma è tutta la squadra a dover eliminare quei cali alla distanza emersi troppe volte anche durante la gestione Sottil.
Notazione a margine di carattere disciplinare: Depaoli, Ioannou (i due esterni titolari) e Venuti sono sotto diffida e dovranno prestare un briciolo di attenzione in più.
La Samp non vince da ottobre e l’area playoff si è allontanata. Servirebbe eccome un colpaccio allo Zini: impresa ardua ma non impossibile anche considerando l’incostanza di rendimento accusata dai grigiorossi, reduci dall’insipido pari in bianco di Cittadella. L’attuale quarto posto non soddisfa e se l’attacco doriano spara spesso a salve, non è che i lombardi in avanti siano troppo prolifici. De Luca, ex di turno, ha confermato i suoi annosi limiti, sicché la fase realizzativa è affidata quasi esclusivamente a Vasquez, uno dei pedatori più dotati della categoria ma non certo uno sfondatore. Alle sue spalle troviamo centrocampisti importanti quali Collocolo, Vandeputte e Castagnetti, che conoscono a fondo la serie B, e in difesa spicca, Bianchetti, altro indiscutibile punto di forza. Mister Stroppa ha sinora evitato il licenziamento, ma è stato spesso posto in discussione, e questa sua precarietà potrebbe essere un vantaggio per i blucerchiati.
La sfida tra nobili decadute vivrà anche nel ricordo di Luca Vialli, protagonista sommo nelle due compagini. Prima del match, al quale assisteranno i fratelli (mentre il padre è morto 95enne due mesi orsono), sarà esibita una maglia storica indossata dall’indimenticabile fuoriclasse nella stagione 1983-84, l’ultima trascorsa in Lombardia prima di approdare in blucerchiato. Allo Zini, non va dimenticato, lo squadrone di Paolo Mantovani disputò parecchie partite internazionali e di Coppa Italia durante la ristrutturazione pre-mondiali del Ferraris. Precedenti che fanno ben sperare.
PIERLUIGI GAMBINO