Le Porte della Speranza, avviato il progetto per il Giubileo 2025
È stato annunciato ieri – nella Sala Stampa della Santa Sede alla presenza dell’Em.mo Card. José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero della Cultura e dell’Educazione, del Pres. Giovanni Russo, Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia della Repubblica Italiana e di Davide Rampello, direttore creativo di Rampello & Partners – l’avvio del progetto per il Giubileo 2025 chiamato Le Porte della Speranza.
L’iniziativa – voluta dal Dicastero della Cultura e dell’Educazione e affidata a Rampello & Partners – intende realizzare diverse porte, create da artisti di fama internazionale, da inserire nel contesto architettonico degli istituti penitenziari italiani e internazionali per indicare un nuovo approccio al grande tema della detenzione.
Le porte, posizionate all’esterno delle mura carcerarie, diventeranno così simboli di rinascita, speranza e reinserimento sociale per gli ospiti delle case circondariali, stimolando al tempo stesso i cittadini a vedere questi luoghi non più come una periferia invisibile da segregare, ma come una parte integrante della comunità.
Le installazioni – realizzate in dialogo tra artisti e carcerati – favoriranno i concetti di relazione e consapevolezza, e saranno in grado di rinnovare la visione del carcere da come luogo di cambiamento e riconciliazione, condiviso e compreso da tutta la comunità.
«Il carcere, comunemente, è luogo abbandonato dalla speranza: luogo dis-sperato. Aprire ai valori della speranza della ragione, del cuore è indicare una meta, riproporre un progetto di vita. Vogliamo affidare questo delicatissimo compito alla sensibilità, alla cura di artisti che condivideranno con noi questa missione, affinché ne facciano movimento, manifesto, affinché la forza del vero, del giusto, del buono, del bello diventi opera d’arte, concreta bellezza. Baudrillard amava interpretare la concretezza come la forza di una comunità che crede. Cum-credendo, carcerati e noi tutti, renderemo la speranza cum-creta e la bellezza avrà la forza d’evolvere il nostro sentimento permettendo al nostro sguardo di potersi nutrire anche di questa virtù» dichiara Davide Rampello, Direttore creativo Rampello & Partners