Novembre 15, 2024

A Pisa inizia il ciclo terribile, la capolista va fermata

Sampdoria

E’ la partita verità per la Samp? Etichetta forse esagerata, ma è indubbio che attorno all’appuntamento in casa della capolista Pisa stia montando un’attesa fremente. Innumerevoli i motivi di curiosità e le incognite che si legano ad un test dai presupposti inediti per i ragazzi di Sottil, che all’Arena Garibaldi iniziano un ciclo da far tremare i polsi: una dopo l’altra, le prime sei della graduatoria. Esami assolutamente probanti, che misureranno valore ed ambizioni di una squadra ancora indefinita.

Il tecnico piemontese sta sfogliando la margherita: meglio la fedeltà all’abusato 3-5-2 o una secca diversione sulla difesa a quattro, che spalancherebbe nuovissimi e stuzzicanti orizzonti? In teoria, alla vigilia della sosta, una spinta al conservatorismo emerge, ma è perlomeno equilibrata dall’esigenza di svoltare in zona gol dopo due gare all’asciutto.

Difficilmente Sottil svelerà in anticipo i suoi piani, ma – comunque si decida sul modulo – gran parte dei calciatori impiegati inizialmente contro il Brescia hanno la riconferma in tasca. Con l’assetto abituale, Vulikic, unica alternativa potabile in retroguardia, rileverebbe lo squalificato Riccio nella zona mancina e in avanti Coda tornerebbe sul campo di battaglia con il sacrificio di Borini, invocatissimo dal popolo doriano ma non certo entusiasmante nella sua riapparizione. Il solo  dubbio riguarderebbe more solito la fascia di destra, contesa da Depaoli e Venuti con chances pressoché identiche. 

La formula, collaudata sinché si vuole, non ha granché convinto, ma di fronte alla seconda compagine più prolifica della serie B garantirebbe più copertura ed equilibrio. Negli ultimi allenamenti, tuttavia, l’allenatore – non è dato sapersi se per autonomo convincimento o su pressione di società e tifosi – ha pure provato la difesa a quattro, attuando una rivoluzione copernicana che andrebbe a coinvolgere parecchi elementi. Ad esempio, dove sistemare Bereszynski: al centro con Romagnoli o nella sua primigenia posizione di terzino destro? Nel secondo caso, si ritornerebbe su Vulikic come centrale, mentre a sinistra agirebbe Ioanniu, pregato però di difendere più che di attaccare a spron battuto.

La radicale modifica avrebbe lo scopo di rinforzare la linea d’attacco con un terzo elemento, da affiancare a Coda e Tutino, i quali non godono attualmente di bioritmi elevati, ma restano pur sempre i titolari designati. Ovviamente, i riflettori di tutto il mondo Samp sono rivolti verso Estanis Pedrola, da cui si attendono mirabilia. La sua autonomia atletica è ancora perfettibile e potrà essere saggiata in corso d’opera, preparando magari un sostituto. 

Ben più alta è l’incertezza riguardo alla sua posizione nello scacchiere appena rimodellato. Il talento spagnolo gradisce calpestare le zolle di sinistra, ma nel caso, Tutino dovrebbe decentrarsi verso destra. Più suggestiva è l’ipotesi di una totale libertà concessagli di trovare autonomamente la posizione nell’intero arco offensivo.

Il 4-3-3 o anche il 4-3-1-2 potrebbe sfiorare appena la linea mediana, nella quale troveranno posto senz’altro Meulensteen (il solo doriano che nel secondo tempo di domenica scorsa non abbia perso la tramontana) e Kasami (non è al meglio, ma appare difficile rinunciarvi), supportati da  Akinsanmiro oppure Benedetti o Bellemo, l’ultimo dei quali forse più adatto a fare filtro.

Di sicuro all’Arena Garibaldi servirà un’altra Samp soprattutto a livello di continuità. E’ inaccettabile che tra un tempo e l’altro si registri uno squilibrio così marcato nel rendimento. Non è male, sotto certi aspetti, affrontare una squadra propositiva, che consenta – almeno in teoria – alla Samp di agire di rimessa e di godere di spazi invitanti, dove l’annosa carenza di un ariete si avverte meno, ma è la componente mentale l’ago della bilancia

Il Pisa non usurpa il primato, frutto di una condotta costante e apprezzabile, con una sola sconfitta e tre pareggi ad interrompere una corposa teoria di successi, l’ultimo dei quali – nella tana della quotata Cremonese – è stato un autentico capolavoro. Pippo Inzaghi, che nel curriculum di tecnico vanta una promozione dalla C alla B ed un balzo dalla cadetteria all’Olimpo, ha trovato presto la quadra, in ciò corroborato da un mercato estivo di tutto rispetto. 

Il team nerazzurro, basato tatticamente sul 3-4-2-1, vanta il secondo miglior attacco e la quarta miglior difesa della categoria. In tema di ambizioni, non è partito semplicemente per fare bella figura, e lo attesta anche l’atteggiamento bellicoso tenuto in estate della società nei confronti della Sampdoria, a suo modo di vedere ingiustamente favorita da regolamenti e decisioni federali.

Tornando al calcio giocato, non mancano tra i toscani individualità di spicco. In difesa si dice un gran bene del giovane Canestrelli, finito già nel mirino di qualche “big” della serie A, mentre nella mediana brilla il rumeno Marin, che quest’anno sta facendo la differenza in ogni fase di gioco. In avanti dovrebbe disertare un altro gioiello, Bonfanti, ma basta ed avanza, a creare qualche apprensione, l’emergente Tramoni, 21 anni, altro elemento destinato ad una fulgida carriera,

Dando un’occhiata alla graduatoria, è la Samp a dover recuperare punti, ma il magic moment dei pisani induce ad accettare col sorriso anche un eventuale verdetto salomonico. Stavolta, anche non perdere ulteriore terreno potrebbe equivalere ad un successo.

                    PIERLUIGI GAMBINO

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