Sta nascendo da zero una Samp super competitiva
Brescia e Pisa respinte con perdite. Le loro azioni di disturbo, tendenti a bloccare il mercato della Samp, sono affogate nell’atteggiamento pilatesco di Federcalcio e Leghe diA, B e C, che hanno rimandato a settembre – come uno studente non propriamente modello – un esame approfondito riguardo alla normativa sul fair play finanziario.
Implicitamente la società blucerchiata ne è uscita vittoriosa, pur rimanendo in vita – come era ovvio che fosse – l’obbligo di chiudere perlomeno in equilibrio economico la compravendita in corso. Pietro Accardi, plenipotenziario doriano, ha capito talmente la lezione da congelare la trattativa per Gennario Tutino, preclaro bomber in forza al Cosenza, sin quando non saranno finiti (ma è questione di ore) in cassa i 6 milioni di euro pattuiti col Como per il trasferimento in riva al Lario del portiere Audero. L’operazione, in realtà, ha una tecnica tutta sua: cessione immediata del numero uno e, sul fronte opposto, arrivo a Genova di Bellemo, centrocampista di riferimento e capitano degli azzurri lombardi, e di Ioannou, esterno sinistro a tutto campo, nazionale cipriota. I due saranno pagati nelle prossime sessioni, senza più paletti: tre milioni e mezzo. In bilico l’arrivo anche di Ghidotti, portiere 24enne, che al Como cresce ma non fa impazzire la Samp, orientata altrove per colpare la lacuna non trascurabile tra i pali. E senza tornasse – per la gioia di tutti – il figlio d’arte Stankovic?
Estremo difensore e bomber – da affiancare a Coda, altro fromboliere, già garantito a mister Pirlo – rappresentano gli obiettivi primari, ma è praticamente sicuro che altri giocatori si accaseranno in Liguria. A partire dal 23enne serbo Vilikic, promettente difensore centrale.
Così la retroguardia, che andava ricostruita di sana pianta, inizia a proporsi come un reparto eccellente: accanto ad Alex Ferrari, uscito finalmente dal lungo tunnel di un grave infortunio, troviamo Gabriele Romagnoli, 34 anni, capitano del Frosinone, uno che tra i cadetti fa la differenza.
Ma non è finita. Neo blucerchiato è pure Venuti, classe ’95, di proprietà leccese ma reduce da due annate formative alla Fiorentina: il classico jolly che può sostituire i centrali, ma anche insidiare De Paoli (in ripresa dopo un delicato guaio fisico) a destra e la coppia Barreca-Giordano (ma uno dei due potrebbe salutare) a sinistra, dove pure Ioannou si gioca un posto al sole.
A centrocampo qualche movimento in uscita è prevedibile, ma nell’attesa Accardi ha puntellato il reparto con un altro innesto capolavoro: l’olandese Meulensteen, puntello del Vitesse, ideale partner (o anche sostituto) di Yepes. Per completare la mediana si prevede un sano ballottaggio tra Kasami (atteso a riscattare il pessimo finale dello scorso campionato dopo diversi mesi da mattatore) e il neppure ventenne Akinsanmiro, che l’Inter ha spedito a Genova per impratichirsi: ragguardevoli le sue qualità tecniche e balistiche.
In avanti, come detto sopra, Coda e Tutino formano una coppia da sogno, con un’alternativa stuzzicante quale Pedrola, che ad ottobre – dopo l’intervento chirurgico al tendine e la lunga rieducazione – dovrebbe essere tirato a lucido.
Da decidere il destino di Borini, altro attaccante di peso: in presenza di una richiesta interessante, non rimarrà. Manca un mese alla resa dei conti, ma la squadra che sta nascendo è in grado di fare parecchia paura alle succitate Brescia e Pisa ma anche a Sassuolo, Palermo, Bari, Cremonese e qualche altro team ambizioso della cadetteria.
Rispetto allo scorso anno, sono almeno due le differenze sostanziali. In primis un mercato “mirato” e non più “subito” dalla dirigenza e in secondo luogo la scelta in ogni settore di almeno un marpione. E non ci riferiamo solo al dato anagrafico ma soprattutto alla personalità di certi elementi, in grado di prendere per mano i compagni caratterialmente meno provvisti.
Stavolta Pirlo non ha più alibi e dovrà dimostrarsi all’altezza di un compito più stimolante ma anche più complicato. Tocca a lui indossare il cappello da cuoco e, con gli ingredienti che si ritrova tra le mani, confezionare un manicaretto.
Il resto spetta ad una proprietà che sappia, col passare dei mesi, soddisfare le esigenze economiche correnti sia dei dipendenti sia dei fornitori, in specie di coloro che avevano accettato una sensibile riduzione dei compensi per salvare la Samp da una pessima fine.
Infine i tifosi, il cui intenso amore è stato ribadito durante una stagione alquanto travagliata. Lo zoccolo duro però deve allargarsi per restare al passo con i progressi di società e squadra. Quota ventimila abbonamenti è un traguardo da tagliare tassativamente.
PIERLUIGI GAMBINO