Aprile 28, 2025

Se il Genoa va sotto, il destino è segnato

Como matematicamente salvo, Genoa sconfitto 1-0

Seconda sconfitta consecutiva per il Genoa, che incassa il sorpasso in classifica dal Como ed

evidenzia gli annosi problemi in fase offensiva. Mister Vieira è in vena di esperimenti e schiera

inizialmente un Grifone assolutamente inedito, con Ahanor (17 anni) sull’out avanzato di sinistra,

Ekhator (18) punta fissa, Kasa (19) alle spalle del presunto bomber e Norton Cuffy (20) terzino

destro. Una pattuglia di giovani, che il trainer intende saggiare in vista dell’anno prossimo, col

sacrificio di Pinamonti e dell’acciaccato Vitinha, ma anche di Sabelli e Messias.

Esito non disprezzabile, alla luce di un primo tempo giocato alla pari e, anzi, in vantaggio di palle

gol, considerata quella in avvio, che Kasa ha colpevolmente divorato da due passi, e il palo (pur da

posizione defilatissima) centrato da Ahanor in contropiede. A fronte di ciò, una sola opportunità

creato di comasci con Ikone, con salvataggio in extremis della difesa ospite.

Il Como forse accusa l’assenza di Perrone e Diao, fattostà che l’improvvisato Grifone, imbottito di

under 21 rimedia una figura degna, tenendo il campo senza mai sfilacciarsi e mostrando una

personalità sorprendente. Poi, scendendo nelle prestazioni singole, Kasa non entusiasma e lo stesso

Ekhator fatica a rendersi pericoloso, ma da un undici privo di affiatamento non ci si poteva

attendere una risposta più incoraggiante.

Nella ripresa altra musica, anche se l’avvio, pur di marca comasca, non è terrificante. Vieira lascia

negli spogliatoi Kasa, sostituito dal vecio Messias, nell’intento di insidiare maggiormente gli azzurri

di casa. Non esaltanti i risultati, anche se la palla staziona maggiormente nella metà campo

lombarda. Messias cicca una palla ghiotta, ma per il resto il palleggio genoano non sortisce esito e

presto la foga si sgonfia e i giocatori di Fabregas ne approfittano per proporre azioni nitide. Appena

prima dell’ora di gioco, il patatrac: contropiede ficcante condotto dal talentuoso Paz, proseguito dal

centravanti Cutrone e finalizzato da Strefezza. Rossoblù colti sbilanciati e spiazzati, e il fatto raro

era la posizione incongrua di Vasquez, fattosi buggerare come un novellino.

C’è mezz’ora abbondante per rimediare, ma quante volte in un campionato il Genoa, in svantaggio,

ha sapito rimontare? E’ successo a Marassi proprio contro i lacustri, ma si tratta di un evento

rarissimo.

Vieira si affida ai calciatori più esperti, inserendo in un sol colpo Pinamonti e Vitinha al posto di

Ahanor ed Ekhator, che erano spariti dal campo, e più tardi farà ricorso pure a Zanoli e Sabelli, ma

senza esiti tangibili. Se escludiamo un paio di iniziative non irresistibili di Messias, è buio profondo

nei pressi del portiere Butez, che assiste da spettatore ai tentativi sporadici e innocui deli avanti

genoani. Il Como avvia qualche ripartenza, ma senza affondare i colpi: gli importava solo condurre

in porto una gara che, appena sbloccata, è proseguita in discesa.

Il Genoa si può consolare con la sconfitta di Venezia ed Empoli, suggello ad una salvezza

aritmeticamente acquisita ma già in tasca da tempo, però non si rionosce più la squadra di un mese

fa, tra infortuni in serie, necessità di provare nuovi elementi e demotivazione crescente in elementi

come Pinamonti, ormai scarico e con la mente assente.

La speranza è che il Milan e gli squadroni da affrontare sucessivamente stuzzichino almeno un

briciolo di orgoglio e rabbia agonistica, ma i problemi in zona gol non sono emersi solo da qualche

settimana e per per risolverli temiamo occorra attendere una massiccio mercato estivo.

Pierluigi Gambino

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