Carlo Conti commenta in esclusiva su “Chi” il Festival di Sanremo

Sul numero di Chi in edicola dal 19 febbraio Carlo Conti commenta in esclusiva il Festival di Sanremo. «Sì, ma adesso non mi chiedete chi ci sarà in gara il prossimo anno, i brani li ascolto a partire da giugno», scherza.
Il conduttore confessa: «La cosa più bella è stata quando all’Ariston gli spettatori hanno cantato: “Uno di noi, Carlo, uno di noi”. Probabilmente si sono riconosciuti in una normalità tipica della mia storia umana e professionale. Il Festival che vediamo oggi è quello che ha inventato Pippo Baudo. È come una partita della Nazionale di calcio: negli anni ogni commissario tecnico può mettere schemi, fare catenaccio o giocare all’attacco, ma è sempre calcio. Si parte dalle canzoni, poi ciascuno ci può mettere più o meno ospiti, alla fine la vera forza di tutto è la gara. A quale commissario tecnico dell’Italia mi paragonerei? All’attuale ct Luciano Spalletti, o al mitico Enzo Bearzot, al quale inizialmente nessuno credeva e poi vinse i Mondiali del 1982!».
A proposito di Fedez e della sua “Battito”, Conti spiega. «Non ho mai avuto paura che non salisse sul palco e non sono mai intervenuto. Ho scelto il suo brano perché l’ho trovato interessante. Si è aperto, si è messo a nudo, ha raccontato il suo disagio. Era un testo importante, un argomento come la depressione trattato in un modo personale». E, a proposito del duetto di Fedez con Marco Masini in “Bella stronza”, il conduttore spiega: «Ero tranquillo, ma, in ogni caso, le cose bisogna sentirle prima di giudicare, senza fare processi alle intenzioni».
Della presenza di Bianca Balti come co-conduttrice della seconda serata, Conti dice: «Bianca senza dire niente, senza discorsi o monologhi, ha dato un esempio. Tante donne, soltanto vedendola, hanno ricevuto una forza incredibile, ed è stato un esempio e una lezione anche per tanti uomini. Lo dico per certo: ho una nipote che sta facendo lo stesso percorso e mi ha mandato un messaggio in cui parlava della forza che le ha trasmesso Bianca».
Conti ha invitato la prima sera due colleghi come Gerry Scotti e Antonella Clerici, ma non aveva paura di lasciare loro il palco. «Non sono geloso né delle idee né dello spazio, ho fatto la spalla ai comici e so stare un passo indietro, so esserci in un altro modo. Con Antonella e Gerry è stata una serata fantastica, una festa con la certezza che con noi c’era anche Fabrizio Frizzi. Senza fare tanti discorsi abbiamo mandato in onda una canzone che lui ha interpretato per Toy Story e parlava proprio di amicizia».
Un’ultima considerazione sul gossip che, prima del Festival, ha coinvolto Fedez, Achille Lauro, Tony Effe e su quanto abbia condizionato i tre cantanti. Conti dice: «Il contorno ha condizionato, bisogna avere le spalle robuste. Fedez e Achille non è la prima volta che salgono su quel palco, hanno già una struttura robusta, una corazza, mentre Tony era nuovo all’Ariston. È più giovane, si è trovato travolto da un ciclone che è iniziato già con le polemiche per il concerto dell’ultimo dell’anno».