Aprile 22, 2025

A Bolzano l’ultimo esame, quello delle trasferte

Semplici

Sampdoria

Cavalcare la nuova onda e navigare verso lidi luminosi. La Samp, dopo due successi di fila, intende… prenderci gusto e punta a calare un tris qualificante. Ogni partita è un test, mai decisivo ma sicuramente rilevante: col Cosenza era in ballo la sopravvivenza, con il Modena la guarigione e ora,  proiettando lo sguardo verso Bolzano, occorre superare l’esame delle trasferte, che negli ultimi mesi hanno regalato ridottissime soddisfazioni.

A Bolzano non farà particolare caldo: né a livello meteorologico, né sotto l’aspetto ambientale. Il Sudtirol rientra fra le compagini meno seguite e tifate della categoria e continua ad esibirsi in uno stadio civettuolo. Il migliaio di trasfertisti doriani forse non arriverà alla maggioranza dei presenti, ma ci andrà vicino.

A ciò si aggiunga la situazione di classifica degli altoatesini, immersi in pienissima zona retrocessione. Vero che a gennaio qualche innesto l’hanno formalizzato, ma da qui alla rivoluzione registrata nei quadri doriani ce ne passa. A livello tecnico dovrebbe emergere un ragguardevole divario, ma i biancorossi di casa sono abituati a lottare strenuamente, si fanno forti di una fisicità spiccata e si annunciano come un antagonisti di tutto rispetto. Cosa temere? In primis il duo di punta formato da Merkaj e Odogwu, che meritano un’attenzione particolare. Niente male neppure Casiraghi, centrocampista offensivo, e il fresco acquisto Veseli, nazionale albanese.

 Non tutto però sta filando liscio nel team bolzanino, giunto – al pari della Samp – al terzo allenatore stagionale, Fabrizio Castori, forse il principale conoscitore della cadetteria. Un mister concreto ed essenziale, fedele al 3-5-2 e alla missione affidatagli, “primo non prenderle”:

Semplici, dopo due mesi abbondanti di travagli, sembra vivere in una bolla di tranquillità e fiducia. L’organico, smagrito il giusto e rivisitato alla grande, gli ha tolto qualsiasi tipo di alibi, ma pare non dolersene, anzi. Rispetto a sabato scorso sono parecchi i recuperi. A partire da capitan Depaoli, che si riposizionerà sul corridoio di destra con licenza di inserirsi spesso e volentieri: gli lascerà il posto il sostituto naturale Venuti. 

Tornano disponibili pure Meulensteen e Akinsanmiro, che per mesi erano titolari inamovibili e ora, invece, debbono sudarsi il posto al sole. L’olandese è in ballottaggio con Ricci, reduce da una prestazione incoraggiante, mentre il nigeriano deve vedersela con Oudin, sinora il meno brillante dei magnifici sette rinforzi invernali, ma in crescita e, soprattutto, nelle grazie del tecnico. Il prescelto affiancherà l’altro trequartista Sibilli, che si è ambientato a tempo di record diventando un perno insostituibile. Davanti a loro giostrerà ancora Niang, prontissimo ad alternarsi in due vesti ugualmente utili: sfondatore se la squadra comanderà la gara e ficcante contropiedista se il Sudtirol dovesse attaccare e concedere spazi invitanti.

E Coda? Probabilmente ripartirà dalla panca, sia per rispetto dei suoi 36 anni, sia per la convinzione di Semplici che l’attuale Samp non si ancora in grado di sopportare, almeno inizialmente, due attaccanti puri.

La difesa, reduce da due “clean sheet” e protetta alle spalle dan Cragno, immerso nella seconda giovinezza, muterà forzatamente un componente: fuori Altare, vittima di una distorsione alla caviglia, e dentro Alex Ferrari, che può essere tranquillamente definito un innesto dell’ultimo mese e inquadrarlo come una semplice riserva è un peccato di lesa maestà.

Dopo la svolta e la conferma, ecco dunque la Samp al cospetto di un altro potenziale giro di interruttore, Sì perché se dalle terre dolomitiche dovessero giungere tre punti, si spezzerebbe il velo della prudenza e si alzerebbe finalmente lo sguardo. Il tempo per completare la rincorsa è più che sufficiente.

                           PIERLUIGI GAMBINO

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