Ritrovata fiducia, col Modena il vero esame finestra
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Sampdoria
Se non fosse arrivata la vittoria contro un Cosenza in disarmo, sarebbe stato allarme rosso. I blucerchiati hanno compiuto il proprio dovere, esaltandosi invece che deprimersi di fronte all’handicap dell’inferiorità numerica, ma per annunciare ufficialmente l’avvenuta guarigione e l’agognato switch off occorre una verifica, la cosiddetta cartina al tornasole rappresentata dall’insidiosissimo match casalingo al cospetto del Modena. Stavolta alla Samp capita una squadra che scoppia di salute e, dopo il franco successo sul Mantova, culla l’ambizione di guadagnare i playoff, sempre ammesso che Sassuolo, Spezia e Pisa consentano di disputarli.
Anche mister Semplici attende con curiosità i prossimo test, nel quale i suoi ragazzi dovranno manifestare tangibili progressi in fatto di gioco. Sabato scorso hanno ritrovato carattere e compattezza, doti nascoste negli ultimi mesi: un passo avanti determinante. Non basta ancora: serve più qualità nella manovra, che si traduce in maggiore pericolosità in zona gol e anche in un controllo più duraturo del match, in specie se occorresse difendere un parziale favorevole senza concedere l’iniziativa agli avversari.
Il trainer toscano ritrova in un sol colpo parecchie elementi, in grado di irrobustire notevolmente l’ossatura. Basti pensare ai due freschi blucerchiati Curto, già impegnato a Mantova e subito finito in squalifica, e Altare, che negli ultimi mesi veneziani ha un po’ faticato ed è giunto a Genova con un acciacco ormai smaltito: se sta bene, questo colosso, piazzato al centro del reparto, può fare la differenza tra i cadetti. Il trittico arretrato sarà certamente completato dal funzionale Veroli e protetto alle spalle dall’ultimissimo tesserato, l’ennesimo elemento che partecipa al frastornante girotondo tra i pali blucerchiati. Alessio Cragno vanta illustri trascorsi in tutte le Nazionali, compresa la maggiore, ma nel 2019 è incorso in un delicato infortunio (con intervento chirurgico ad una spalla) e in tempi più recenti ha patito altri guai fisici finendo ai margini. Le sue doti eccelse dovrebbero comunque consentirgli un rilancio in grande stile.
Cambia nuovamente volto anche il centrocampo. A sinistra Beruatto pare aver ormai scalzato Ioannou, mentre a destra Venuti – reduce anch’egli da un turno di sospensione – sostituirà Depaoli, incorso nelle ire del Giudice Sportivo (al pari di Vieira): un’assenza pesantissima tenendo conto che il capitano ha firmato gli ultimi tre gol doriani.
In mezzo dovrebbe tornare il ristabilito Meulensteen, e si tratta di un innesto di vaglia, ma chi lo affiancherà? L’olandese è in grado di convivere con Yepes, che col Cosenza non ha affatto sfigurato, ma anche con Bellemo, che Semplici tiene in grande considerazione come equilibratore, pur se incide in misura minore nella costruzione.
Infine, il trio offensivo. L’allenatore intende insistere sul doppio rifinitore alle spalle di una punta fissa, che stavolta potrebbe essere Coda., mentre Niang, pressoché certo tra i titolari, è in bilico tra il ruolo più avanzato e quello di trequartista, probabilmente al fianco di Sibilli (niente male il suo esordio in blucerchiato). Esigue le chance di un impiego iniziale di Oudin, che non ha ancora il passo della categoria, e Akinsanmiro, tornato fra i convocati ma non in condizione ottimale. Da non trascurare, infine, Abiuso, fromboliere strutturato giunto proprio dal club emiliano: si candida come soluzione di emergenza se occorresse risalire la china.
Il Modena è la classica compagine cadetta che vanta però qualche elemento ben oltre la media. Su tutti si staglia naturalmente Palumbo, che nel ’96, a vent’anni, è approdato alla Samp, dove ha collezionato appena una presenza rimediando una solenne bocciatura. Adesso è considerato uno dei migliori giocatori della B: tanto che il Sassuolo e lo stesso Accardi, d.s. doriano, lo hanno… tampinato a lungo, ma senza successo, data la decisione dei dirigenti gialloblù di tenerselo stretto almeno sino a fine stagione. Palumbo è un centrocampista completo, in grado di dirigere le operazioni ma anche di offrire sapienza calcistica in rifinitura e andare direttamente a bersaglio.
Attenzione anche a Gerli, che in mediana garantisce un rendimento ragguardevole, e al portiere Gagno, tra i migliori della categoria.
Intendiamoci, quello “canarino” non è uno squadrone inarrestabile, ma in tempi recenti ha acquisito ben altra convinzione nei propri mezzi e lucidato le proprie mire. Sconfiggerlo sarebbe per la Samp la conferma di una nuova dimensione: se non da quartieri medio-alti, perlomeno da salvezza comoda. Tenuto conto dell’attuale piazzamento in classifica, sarebbe già importante il primo “step”.
PIERLUIGI GAMBINO