Samp tradita da Coda e poi umiliata dal Frosinone

Adesso lo spettro della serie C è davanti agli occhi di ogni tifoso blucerchiato, mai così demoralizzato. Il 3-0 subito ad opera del Frosinone rappresenta la pagina più nera nella storia blucerchiata, sia per l’umiliazione subita sia per una situazione di classifica che definire drammatica è persin eufemistico. Dopo il Brescia, anche il Mantova ha vinto, facendo precipitare i blucerchiati in piena zona retrocessione diretta, ma più che la graduatoria allarma la prestazione offerta, assolutamente inaccettabile, ricca solo di abulia e di approssimazione.
La Samp regge per mezza gara, ma senza brillare assolutamente, e l’assenza gravissima di Niang non può che essere una pallida attenuante. Semplici ha proposto inizialmente la formazione più attesa, con la sola variante dell’inserimento di Bereszynski al posto di Curto, con Coda unica punta. Sin dai primo minuti è la squadra ospite, ben più brillante e organizzata e menare la danza. Sfruttando le pause di un’Armata Brancaleone senza né capo né coda. Fortunatamente, Cragno, recuperato in extremis, si conferma tonico e scattante. Una conclusione innocua di Ricci spezza il monologo dei gialloblù, che dominano e tengono costantemente sul chi vive il portiere doriano.
Come spesso accade, quando si fallisce un mare di opportunità si rischia di capitolare. Sibilli, sino a quel momento inesistente, si guadagna il rigore al 36′ facendosi atterrare dal numero uno Cerofolini, ma Coda, alla caccia del gol che lo porterebbe in vetta alla classifica cannonieri all time della serie B, si fa ipnotizzare dal guardiano ciociaro: ma che brutta esecuzione!. E’ un momento discreto per i blucerchiati che tuttavia giungono all’intervallo senza affondare il colpo.
La ripresa si rivela un’indicibile sofferenza. Gradatamente emergono anche i limiti atletici dei ragazzi di Semplici, che sembrano correre a velocità dimezzata rispetto ai frusinati, i quali iniziano a credere nel colpaccio. L’incrocio dei pali timbrato da Oyono al 53′ è un campanello d’allarme che il tecnico fiorentino avverte decidendo di sostituire capitan Beres e Oudin con Curto e Akinsanmiro. Mal gliene incolse: due minuti più tardi ecco Yepes, solitamente uno degli ultimi a mollare, che si fa rubar palla da Kone e poi, nel tentativo di respingere il tiro, inganna il proprio portiere. E’ un colpo tremendo per una Samp dall’encefalogramma piatto: all’ora di gioco, ecco Marchizza colpire il palo esterno.
I padroni di casa provano a reagire con Coda, che impegna Cerofolini, ma al 70′ la gara virtualmente si chiude: possibile che nessun doriano provi a contrastare Lucioni, bravo a spizzare di testa verso Monterisi, puntuale come un rapace ad appoggiare nel sacco? Entrano Sekulov e Benedetti, ma senza che lasciano il segno. Così, all’85’, arriva il terzo schiaffo, inferto in contropiede da Ghedjemis.
Si può discutere sulla congruità del distacco finale, ma non certo sulla legittimità del trionfo ospite. Vero che il Frosinone era lanciatissimo, ma – in specie nella ripresa – ha agito sul velluto surclassando i blucerchiati sotto ogni aspetto.
Andrea Semplici, schiacciato sia dai risultati sia dalle prove offerte, è al capolinea dopo aver fatto peggio sia di Pirlo, sia di Sottil, che l’avevano preceduto. Il suo sostituito avrà moltissime gatte da pelare, a partire dall’incandescente derby al Picco della Spezia.
PIERLUIGI GAMBINO