Primo tempoda incubo ma in dieci la Samp non crolla mai

Sampdoria
Nel segno della coerenza la Samp evita il naufragio, ma rinvia ancora l’appuntamento con la vittoria esterna scaccia incubi. A Reggio Emilia succede davvero di tutto, e francamente poteva finire peggio ma anche meglio: tirando le righe dopo il fischio finale, troviamo i blucerchiati ancora al quint’ultimo posto, in virtù degli scontri diretti sfavorevole nei confronti proprio dei granata, che all’andata avevano espugnato il Ferraris.
Il primo tempo del Doria è tra i peggiori della stagione e lascia balenare pensieri di retrocessione. Mister Semplici sbaglia davvero tutto, lasciando nuovamente fuori Coda a pro di Sibilli (col ritorno al modulo a una punta) e anche il ristabilito Bereszyinski. La Reggiana si conferma subito modestissima, ma perlomeno si cala agonisticamente nell’atmosfera di una partita dalla posta in palio elevatissima, mentre gli ospiti sonnecchiano, girano palla con lentezza spaventosa e solo in un circostanza, con Oudin, scaldano i guanti del portiere Bardi. Niang arretra spesso, attirandosi qualche fallo e aprendo spazi ai compagni, ma davanti a lui non si inserisce nessuno: così la Samp nella metà campo dei locali risulta inesistente.
Il confronto è di livello infimo e lo 0-0 disegna fedelmente il comportamento delle contendenti. Al 33, però, la Reggiana si trova in vantaggio quasi senza accorgersene: azione a destra di Vergara, che rientra e cross sul secondo palo, dove l’ex genoano Portanova, solo soletto, allunga la zampa e anticipa il tentativo disperato di Cragno insaccando. Gol evitabilissimo, con un briciolo di attenzione. Si attende la reazione ospite ma al 40′ i granata vanno vicinissimi al raddoppio quando l’ingenuo Veroli si lascia carpire la sfera da Vergara e calcia sul primo palo: miracolo di Cragno.
Indispettito da quello squallido spettacolo e pentito delle proprie scelte iniziali, Semplici sfrutta l’intervallo per correre ai ripari. Mai uccesso che ne cambiasse così presto tre in un colpo: fuori Curto, il macchinoso Meulensteen e il nervoso Depaoli e dentro Beresynski, Yepes e, finalmente Coda, con passaggio alla difesa a quattro, giustificata dall’assetto avversario con una sola punta. Niang, non più isolato, ci prova in rovesciata fallendo il bersaglio e dal possibile 1-1 all’ora di gioco si passa al 2-0 in una delle rare sortite degli uomini di Viali: a Fiamozzi, sulla destra, si consente di guadagnare il fondo e di servire basso sul secondo palo il puntuale Gondo, che a fine primo tempo aveva rilevato l’infortunato Vido come uomo più avanzato.
Sembra calata la notte non solo sul match ma anche sui destini della Samp, precipitata all’inferno, ma la formazione del secondo tempo, di gran lunga più efficace di quella iniziale, non può soccombere di fronte ad un’antagonista di così imbarazzante modestia. A metà ripresa, ecco il 2-1, propiziato da un traversone dalla destra verso Sibilli, la cui sponda (sul filo del fuorigioco, convalidata dal Var) coglie Niang indisturbato per il tocco vincente.
Neppure il tempo per rianimarsi che si consuma un altro fattaccio, stavolta con protagonista l’arbitro Marinelli, sostituto del designato Aureliano, fermo per motivi di salute. Niang, già ammonito, compie un’entrata decisa ma innocua su Meroni, che senza essere stato toccato piomba a terra contorcendosi per il dolore e ingannando il direttore di gara: cartellino rosso e gara ulteriormente in salita.
Qui affiora l’orgoglio di un gruppo ferito dalla patente ingiustizia. Secondo la tradizione che vuole la Samp mai sconfitta quando resta in dieci uomini (a Bolzano perse, ma in nove), ecco al 75′ il clamoroso pareggio, confezionato da un lancio in verticale di Ricci per Oudin, che riscatta ampiamente una prova opaca infilando di prepotenza da breve distanza.
Contro una Reggiana indebolita dalle sostituzioni (contrariamente al Doria), Yepes e compagni controllano senza tremolii la tenue riscossa dei granata e all’88’ con Coda – il cui ingresso è stato davvero salvifico- va ad accarezzare il clamoroso colpaccio, negato da un tuffo del felino Bardi.
Dati certi sviluppi a match in corso, si tratta di un pari ricoperto d’oro, anche se l’agognata vittoria esterna continua a mancare, e con essa la svolta in graduatoria. Crollano prossime a zero le chances di aggancio ai playoff, ma la Samp, quando l’ineffabile Semplici mette in campo i migliori, è sul pezzo ed è attesa a risalire la china. Peccato solo dover fronteggiare, dopo la sosta, il risorto Frosinone senza Niang.
PIERLUIGI GAMBINO