Test trasferta a Bari ma non basta difendersi
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Sampdoria
Febbraio ci ha salutato lasciandoci in eredità una prima sentenza: la Samp al Ferraris viaggia a ritmo promozione e ha sepolto ogni perplessità. La sola trasferta schedulata lo scorso mese però si è chiusa con l’amarissimo ko di Bolzano che ha dato la stura a polemiche assortite legate all’arbitraggio ma anche a più di un mormorio riguardo alla resa dei blucerchiati in edizione esterna.
Ecco perché la sfida di Bari non mette solo in palio tre punti pesantissimi ma deve anche misurare con attendibilità le doti in prospettiva della banda di Semplici.
L’impegno è di quelli tosti: i “galletti” vincendo a Mantova hanno alzato la cresta e iniziano a cullare ambizioni nascoste ad inizio campionato mostrandosi in netta ascesa. Non sono diventati un rullo compressore, ma non si limitano più al traccheggio: loro sì che, risultati e classifica alla mano, possono sollevare lo sguardo. Nel capoluogo pugliese l’attesa è fremente per questa gara che rappresenta uno spartiacque anche per i padroni di casa. Sugli spalti del San Nicola si registrerà – se non il pienone – un colpo d’occhio stimolante, al quale parteciperanno gli oltre mille trasfertisti doriani, per nulla spaventati dal viaggio infinito.
Semplici chiede ai suoi una conferma di temperamento e di organizzazione tattica. La fase difensiva, con quei po’ po’ di rinforzi invernali e con la protezione assicurata di centrocampisti adatti alla bisogna, lascia alquanto tranquilli: ora come ora, infilzare la porta di Cragno non è più un evento abituale ma una rarità. Già, ma basta la robustezza del reparto arretrato per cantare vittoria? E, soprattutto, uno zero a zero – ipotesi da non scartare a priori – è sufficiente per procurare il sorriso o serve assolutamente il colpaccio?
Il trainer toscano dà uno sguardo alla graduatoria e immediatamente realizza che non prenderle è più importante che gettarsi all’arrembaggio moltiplicando i rischi difensivi. Bisogna anche, tuttavia, creare qualche pericolo concreto – se non uno o due dispiaceri – ai biancorossi, ma non attendiamoci, almeno inizialmente, una Samp troppo osé. Coda rimarrà in panca, e la speranza comune è che il suo ingresso non sia utile a raddrizzare la baracca. Di un cambio sostanziale nell’undici di partenza, semmai, si parlerà una settimana più tardi, ovviamente se un ulteriore progresso in classifica lo autorizzasse.
Il contemporaneo castigo ai danni di Ferrari, Riccio e Sibilli riduce il entaglio delle scelte ma non provoca disperazione. Al fianco di Altare e Curto, ormai inamovibili, può rientrare dal primo minuto capitan Bereszyinski, ormai diventato un efficace “braccetto”, ma anche l’ultimo difensore rimasto a disposizione, Veroli è una garanzia.
Torna Depaoli, degradato e multato dopo i fattacci di Bolzano. Resta solo da stabilire la sua posizione sullo scacchiere. Il giocatore trentino può esibirsi nel ruolo naturale di esterno destro, ma il suo recente passato come goleador lo propone prepotentemente come trequartista alle spalle di Niang, unica punta. D’altronde, bisogna trovare un degno sostituto di Sibilli, che avrebbe pagato chissà quanto per non perdersi la rimpatriata in Puglia: detto di Depaoli, si candica pure Akinsanmiro. E se quest’ultimo giocasse ugualmente con il sacrificio di Oudin, sinora il meno convincente degli innesti di gennaio?
Quali che siano le decisioni di Semplici, occorre reperire nuove bocche da fuoco, oltre a Niang (che non è mai stato un cannoniere) e lo stesso Depaoli, Il tecnico chiede qualche gol anche i centrocampisti puri, ma Meulensteen è più bravo a fare filtro e i due registi in concorrenza per un posto (Yepes e Ricci) non sono stoccatori.
Il Bari dovrebbe schierarsi secondo il 3-5-2, con Bonfanti e l’enfant du pays Bellomo in prima linea (ma attenzione al panzer Favilli e all’ex azzurro Lasagna) e un centrocampo innervato dal fosforo di Benali, tra i migliori playmaker della categoria,e e dalla fantasia di Maggiore (e capitano dello Spezia), l’autore del gol decisivo al Martelli. Esperta e funzionale la terza linea, che però ha perso il titolarissimo Obaretin, squalificato: dovrebbe sostituirlo il convalescente Simic. Di valore, infine, il portiere Radunovic. Di sicuro i biancorossi non si possono accontentare del punticino, ma non è così scontato che questi freschi obblighi siano uno svantaggio per i blucerchiati.
PIERLUIGI GAMBINO