Febbraio 22, 2025

Dal Sassuolo gli stimoli giusti per scuotere la Samp

Semplici

Sampdoria

Due numeri, tanto per gradire? 61 punti, frutto di 19 successi, 4 pari e appena 3 sconfItte. Aggiungiamoci le undici lunghezze di margine sulla terza, lo Spezia, con il corollario di una promozione più che ipotecata. Stiamo ovviamente parlando di una schiacciasassi, il Sassuolo, che non trova plausibili rivali in questa sua cavalcata solitaria verso l’Olimpo. I neroverdi hanno più che doppiato la Samp, ed è un altro dato impietoso, che sconforta e fa riflettere.

Quale la morale? Che i blucerchiati hanno già perso prima di entrare in campo? Niente eresie, per favore. Anzi, è proprio in questo tipo di gare, contro le primattrici, che la banda di Semplici esprime il meglio di se stessa. Ma c’è una ragione tutt’altro che peregrina: Yepes e C., non propriamente esemplari quanto a carattere, si esaltano quando hanno poco o niente da perdere. Col Pisa al Ferraris uscirono battuti, ma immeritatamente e i due recenti casi di inferiorità numerica – contro Cosenza e Sudtirol – hanno moltiplicato le loro forze. Che in Alto Adige abbiano comunque buscato, conta relativamente: anche con due uomini in meno, è stato il Doria a comportarsi meglio. Dunque, in questo succoso anticipo marassino attendiamoci una Samp sul pezzo. Che basti, è arduo prevederlo, ma – salvo episodi particolari – difficilmente gli emiliani domineranno.

Certo, il Sassuolo fa paura. Basta, per fare la differenza, il genio di Berardi, che in serie A sarebbe titolare in trequarti delle squadre e potrebbe – chissà – giocarsi ancora una convocazione da parte di mister Spalletti. Il calabrese, ormai  trapiantato nel paesone delle piastrelle, è l’ispiratore  di compagni che hanno fiuto da gol da vendere: Laurenté, già salito a quota 13, Pierini a 9 e Mulattieri a 7. Ebbene, solo il primo dei tre dovrebbe partire in campo, con Moro, altro eccelso elemento, favorito per completare il repsrto avanzato.

Anche il parco centrocampisti è fornitissimo. Iannoni, Ghion e Boloca potrebbero spuntarla su eccellenti concorrenti quali l’ex genoano Lipani, l’ex doriano Pedro Obiang (giocatore alquanto rimpianto) e due convalescenti del calibro di Thorstvedt e Mazzitelli. Niente male neppure la difesa, imperniata sull’ex azzurrino under 21 Lovato.

I blucerchiati proveranno ad arrestare l’onda lunga neroverde con le armi di cui dispongono: in primis la spinta dei soliti, inguaribili ventimila che può rappresentare un valore aggiunto. Ma non sarebbe giusto trascurare le doti, ben superiori alla media, di parecchi individui. Cragno è un portiere sprecato per la categoria e davanti a lui dovrebbe rivedersi, finalmente ristabilito, il colosso Altare, affiancato dall’altro gigante, Curto, e probabilmente dal rientrante Veroli. Si rivede dopo… una vita capitan Bereszynski, in grado di disputare uno spezzone ma forse non ancora pronto a sostenere la fatica di un intero match: è destinato ad iniziare in panca al pari Riccio, che nelle ultime gare non ha brillato, ma non è mai uscito del tutto dall’orbita sempliciana.

Novità forzosa anche sulle fascia destra, con Depaoli castigato pesantemente dal Giudice Sportivo, oltreché multato dalla società. Tocca al suo sostituto naturale Venuti, soldatino disciplinato, ma non certo ficcante come l’ex capitano in zona gol. Conferma pressoché certa per Beruatto a sinistra.

La regìa spetta ancora a Yepes, da preferirsi a Ricci, ma sul nome del suo partner c’è incertezza, anche se Meulensteen, peraltro opaco a Bolzano, appare in vantaggio sull’acciaccato Bellemo (a rischio convocazione) e su Vieira, sceso parecchio nella considerazione generale. 

In rifinitura nessun dubbio riguardo a Sibilli, sul quale si puntano attenzioni e speranze crescenti: l’ex barese si è inserito nel mondo Doria a tempo di record e in area rivale può essere decisivo. Al suo fianco spazio ancora a Oudin, ma la soluzione Akinsanmiro non va scartata: se fosse maggiormente in condizione, probabilmente tornerebbe titolarissimo.

Infine. Niang, al quale Semplici non rinuncia, apprezzandone l’eclettismo: nessuno meglio del coloured sa indossare indifferentemente i panni dello sfondatore e quelli del contropista. E Coda? Dipendesse dagli umori del popolo doriano, nessuno potrebbe togliergli un posto al sole, ma il trainer resta convinto – tesi ardita e discutibile – che la Samp attuale, ancora malaticcia e pericolante, non possa permettersi due punte pure. 

L’alternativa, però, resta in vita a partita in corso, in specie se  il risultato parziale non fosse favorevole. In quel caso potrebbe essere sacrificato un difensore e arretrato a centrocampo Oudin per far posto al vecchio bucaniere, sceso clamorosamente nelle gerarchie di chi deve decidere.

Quali che siano le scelte del mister, scorrendo l’undici sampdoriano, dovremmo parlare di squadra più che dignitosa, meritevole di proiettarsi nelle zone medio-alte e in grado di tener borone anche alla prima della classe. Cuore e cervello, però, a volte tradiscono le attese, riducendo, e non di poco il rendimento della truppa e compromettendo conquiste sulla carta abbordabili. Ecco perché dobbiamo fermarci alle speranze, rifuggendo da qualsiasi convinzione profonda.

                    PIERLUIGI GAMBINO

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