La Samp non dere temere il Cosenza ma se stessa
Concedeteci un’affermazione più dura e perentoria del solito: se la Samp non dovesse spezzare la serie nerissima neppure contro il derelitto Cosenza, ci sarebbe realmente da preoccuparsi. Sì perché in questi ultimi mesi i blucerchiati si sono imbattuti in avversari di differente caratura e condizione di forma ma tutti di livello dignitoso. Stavolta non è così, poiché i la compagine silana è immersa in una crisi ancora più profonda e sta vivendo momenti complicati anche a livello ambientale,con una contestazione montante e la sfiducia che sta prendendo il sopravvento. I rossoblù di Alvini – altro tecnico rimasto miracolosamente in sella, ma a forte rischio di esonero al prossimo stop – provengono da prove incolori, ma almeno sino alla settimana scorsa erano animati dalla speranza che venissero restituiti i quattro punti di penalizzazione comminati ad inizio annata. Anche l’ultima sentenza, inappellabile, è stata avversa e il contraccolpo psicologico si sta rivelando forte.
Tutto facile, allora, per i blucerchiati? Guai a pensarlo, ma, onestamente, presupposti più favorevoli non si potrebbero immaginare.
Se il Cosenza incute relativa paura, il manipolo di mister Semplici deve invece temere… se stesso, specialmente dopo il capolavoro all’incontrario scritto a Mantova, con un ampio vantaggio parziale annullato non da due azioni irresistibili dei padroni di casa, ma da due contropiedi assurdamente concessi. La sindrome da vittorie, in un gruppo mentalmente così fragile, è un’infida compagna, in grado di mettere a repentaglio o addirittura compromettere le conquiste più agevoli.
L’ennesimo esame finestra, uno spartiacque che procura ansia, non coglie però una Samp al completo. Sì che l’organico, pur con qualche partenza, è rimasto pletorico, ma l’elenco degli assenti sicuri e di quelli possibili non tranquillizza granché. In porta manca il titolare Ghidotti, che ne avrà per qualche settimana, ma Perisan, appena giunto da Empoli, è ben più di un semplice dodicesimo. In difesa si registra il forfait dello squalificato Curto (giunto a Genova con una diffida in tasca e subito ammonito) e anche di un potenziale sostituto, Venuti. Permane l’incertezza riguardo al debutto di Altare, rinforzo sontuoso anche per fisicità, ma alle prese con un acciacchetto. Il suo esordio risolverebbe mille problemi, ma nel caso di un forzato rinvio l’allenatore dovrebbe rivolgersi alla “bandiera” Ferrari, reduce da lunga sosta e non ancora al “top”. Come alternativa rimarrebbe il solo Vulikic, tutto meno che una garanzia.
Sulla fascia di sinistra dovrebbe spuntarla Ioannou su Beruatto, che non sta convincendo appieno, mentre a destra, al posto di Venuti, è pressoché obbligato l’arretramento di Depaoli, goleador a sorpresa in terra lombarda. Ma non è finita: in mezzo, Bellemo è il terzo appiedato dal Giudice Sportivo e Meulensteen soffre per un colpo al costato. Vieira è il rimpiazzo per l’ex comasco, mentre per l’olandese, che Semplici cercherà di recuperare in extremis, si fa largo Yepes.
Ed eccoci al settore avanzato, altra fonte di discussioni e di dubbi. Il tecnico intende insistere sul modulo con due rifinitori e una punta fissa. Per quest’ultimo ruolo concorrono Coda e Niang, che appare il favorito, anche se escludere nuovamente il miglior bomber della squadra qualche perplessità la desterebbe.
Alle spalle del prescelto, teorico spazio ad Akinsanmiro, neppure lui in pienissima salute, e al neo doriano Oudin, ma attenzione a Sibilli, l’ultimo arrivato, che anche senza conoscere i nuovi compagni potrebbe trovarsi catapultato in campo.
Tirando le somme, non mancano in alcun reparto opzioni accettabili, ma il quadro di provvisorietà è conclamato, con Semplici costretto a sfogliare parecchie margherite confidando sia nel desiderio dei freschi acquisti di porsiin bella mostra, sia nella bramosia di riscatto cullata – almeno si spera… – dai protagonisti di quest’infinita sequela di disavventure.
Alvini, comunque, pare stia peggio, anche per la squalifica di Venturi, uno dei rari punti fermi nelle file silane. Fior da fiore, potremmo citare tra i rossoblù l’ex Ciervo (in blucerchiato passò come una meteora), la mezza punta Florenzi e gli attaccanti Artistico (figlio d’arte) e Fumagalli. Squadra modesta e col morale sotto i tacchi, quella calabrese, anche se nell’ultimo match, perso in casa contro il Cittadella, la jella ha inciso parecchio. Sperando che sotto quest’aspetto non ci siano restituzioni, prepariamoci a trascorrere due ore in apnea. Con questa Samp così indefinibile e inaffidabile, come si fa a stare tranquilli…?
PIERLUIGI GAMBINO