In uscita un libro sulle “Memorie Olimpiche”
“Memorie Olimpiche. Storie di campioni (e di spettatori)“, edito da Succedeoggi Libri, la factory culturale che ha già all’attivo più di 20 pubblicazioni nell’ambito della saggistica politica e di approfondimento storico e artistico.
Cosa resta davvero delle Olimpiadi quando si spengono i riflettori, alla fine delle cerimonie finali? Se “Memorie Olimpiche. Storie di campioni (e di spettatori)” fosse un racconto orale, sarebbe quella voce che, seduta accanto a un camino, spezza il silenzio per riportare alla luce le vite di uomini e donne che, con il sudore e la determinazione, hanno attraversato epoche e continenti, incrociando le loro storie personali con il palcoscenico universale dello sport. Pubblicato da Succedeoggi Libri, il volume si presenta come un mosaico di racconti, in cui quindici firme – tra cui Gianni Cerasuolo, Valentina Fortichiari, e Corradino Mineo – tracciano con cura le vicende di protagonisti olimpici che hanno lasciato un segno indelebile, come Jesse Owens, Mohamed Alì, Pietro Mennea, ma anche figure meno celebrate, quali Carlo Airoldi o Dorando Pietri.
Le Olimpiadi non sono solo record e medaglie; sono frammenti di umanità che riflettono lo spirito del tempo, le tensioni sociali e le piccole grandi vittorie del quotidiano. Lontani dallo scintillio commerciale dei giochi odierni, questi racconti ci portano alle radici dello sport come fenomeno culturale e umano.
Proprio come Carlo Airoldi, il maratoneta che percorse 1.340 chilometri a piedi per raggiungere Atene nel 1896, solo per vedersi negare la partecipazione per via di presunti guadagni, il libro è un viaggio nella resilienza e nel sacrificio.
O, appunto, Dorando Pietri, l’italiano che, tra cadute e applausi, incarnò il dramma e la gloria della maratona di Londra nel 1908.
Non manca Johnny Weissmuller, prima nuotatore leggendario e poi Tarzan cinematografico, il cui urlo iconico sembra ancora riecheggiare nei nostri ricordi.
Frammenti di una memoria collettiva, che le “Memorie” riannodano con una prosa intensa e vivida, capace di trasformare imprese sportive in narrazioni epiche. Ogni racconto intreccia la dimensione personale dei protagonisti con le sfide del loro tempo. Jesse Owens non è solo l’atleta che “umiliò” il regime nazista a Berlino nel 1936; è il simbolo di un’America che stentava a riconoscere i diritti civili degli afroamericani.
Allo stesso modo, le vittorie di Abebe Bikila, il maratoneta scalzo, sono un inno alla dignità e alla tenacia dell’Etiopia post-coloniale.
148 pagine che restituiscono un equilibrio tra documentazione storica e narrazione, tra il dettaglio tecnico e l’emozione, rendendolo un’opera adatta sia agli appassionati di sport che a coloro che cercano uno sguardo diverso sul secolo scorso.
“Memorie Olimpiche” non si limita a celebrare i trionfi, ma scava nei fallimenti, nelle controversie e nei paradossi, come dimostra la storia del “Settebello“, o quella di Annibale Frossi, calciatore con gli occhiali che, contro ogni previsione, trascinò l’Italia all’oro olimpico del 1936. Dietro le imprese sportive, emergono le sfide personali, gli ostacoli sociali e politici, e quel senso di umanità che accomuna atleti e spettatori. Una memoria condivisa, un racconto corale che attraversa più di un secolo di storia e ci ricorda che, dietro ogni medaglia, c’è un sogno che si realizza o si infrange.