Gennaio 11, 2025

Anche con un solo rinforzo si può invertire il trend

Semplici

Sampdoria

A fine agosto la Samp era partita con l’intento di fare un sol boccone della concorrenza e il Brescia, per chiara ammissione del suo patron, il vulcanico Massimo Cellino, puntava decisamente alle prime piazze. A distanza di cinque mesi, possiamo definire l’una e l’altra le più atroci delusioni della cadetteria, pur senza trascurare il passo da gambero tenuto dalla Salernitana (altro team inizialmente  ambizioso) e il fallimento assoluto del Frosinone. 

Rondinelle e marinai si affrontano, in questo secondo turno del girone discendente, con la mira non certo altisonante di prendere una salutare boccata d’ossigeno per non… svenire. I blucerchiati, espugnando il Rigamonti, non solo lascerebbero la zona minata ma acchiapperebbero proprio i lombardi, i quali – almeno a udire le più recenti dichiarazioni – hanno un paura tremenda di questa sfida e manifestano invidia nei confronti degli avversari, considerati economicamente più in salute e in grado di rafforzarsi.

All’andata, con mister Maran (poi licenziato per… scarsità di risultati) al timone, il Brescia espugnò Marassi grazie ad un gol dell’ex Bjarnason, ma quell’episodio propizio, oltre a moltiplicare la sete di riscatto del clan doriano, non pare aver insinuato particolare fiducia. Di sicuro tra i padroni di casa si potrebbe avvertire la mancanza di tre cardini assoluti quali il centrocampista Dimitri Bisoli (figlio di Pierpaolo, l’allenatore in carica), il difensore Cistana e la mezza punta Olzer, tutti finiti nelle grinfie del Giudice Sportivo. Vero che la rosa bresciana, nel complesso, appare equilibrata e nutrita, ma il tecnico dovrà, pur senza toccare il 4-2-3-1 di base, apportare qualche adattamento. Da temere sono Borrelli, centravanti con le valigie pronte (lo vogliono in serie A, ma anche Manfredi lo ingaggerebbe di corsa se non costasse 3 milioni), il suo partner Moncini e il quotato trequartista Galazzi. Niente male il portiere Lezzerini e il navigato difensore Adorni. Tutti nomi di rilievo, che però, almeno sinora, non si sono cementati in un collettivo funzionale.

Il Brescia non vince da otto turni, ma la Samp è approdata addirittura a quota 10 turni in questa sgradevolissima specialità: una sequela sconfortante di bocciature sportive che va assolutamente interrotta. Si può fare, scriviamolo chiaro, ma a patto di ripetere l’ultimo, accettabile primo tempo senza calare dopo l’intervallo. Potrebbe bastare una prestazione gagliarda? Forse sì, ma serve anche un possente innesto di incisività in zona gol. E qui bisogna chiamare in causa Coda e Tutino, entrambi in ritardo sulla tabella di marcia, ma anche i loro compagni più arretrati, che sono chiamati ad inserirsi con profitto in area rivale.

Andrea Semplici si attende parecchi rinforzi dal mercato, ma per ora potrà utilizzarne solo uno, il fresco arrivato Piero Beruatto, 26 anni, figlio d’arte, terzino sinistro di indubbio valore, desideroso di rilanciarsi dopo aver perso il posto di titolare nel Pisa. Gli basterà la rifinitura per essere subito proiettato nell’agone. D’altronde, Ioannou è squalificato, Giordano è finito al Mantova e Barreca è prossimo a cambiare aria. Unica alternativa sarebbe spostare sulla fascia mancina il versatile Venuti e sostituirlo al centro della retroguardia con Riccio o Vulikic: non ne varrebbe la pena.

In attesa che giungano una mezzala a trazione anteriore, un difensore e una prima punta strutturata (ma i concupiti Raimondo e Cerri sono passati alla Salernitana…), l’allenatore fiorentino è costretto a rimescolare la solita minestra: inamovibili il portiere Ghidotti (cui dalla prossima settimana sarà affiancato l’attempato Nicolas), i tre consueti gendarmi, le due punte e l’esterno destro Depaoli, ecco che le uniche autentiche incertezze riguardano la zona mediana. Il regista Yepes pare in vantaggio sul più navigato Ricci e così pure Akinsanmiro su Benedetti, mentre la terza maglia è in ballottaggio tra Bellemo e Vieira, ma non si escludono ulteriori soluzioni. Quali che siano le scelte, necessitano personalità, spirito di iniziativa,coraggio e anche un briciolo di tecnica in più, specialmente quando si presenta l’opportunità di superare l’antagonista in velocità o in dribbling. 

Forse sarebbe sufficiente rubacchiare qua e là una corroborante vittoria, ma per ottenerla, oltre alla buona sorte, servirebbe creareautonomamente i giusti presupposti.

                     PIERLUIGI GAMBINO

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