Gennaio 5, 2025

Non basta l’impegno, ora la Samp rischia la serie C

Semplici

Sampdoria

Adesso è notte fonda per la Samp, che al cospetto del lanciatissimo Pisa offre il miglior primo tempo degli ultimi mesi e nella ripresa non gioca peggio dei quotati avversari, ma paga dazio al 70′ nell’unico tentativo operato dagli ospiti.

Fosse arrivato il pareggio – peraltro strameritato e, forse, addirittura stretto – il popolo doriano avrebbe trascorso un Capodanno nel segno della serenità e della speranza. Invece l’ennesimo ko, con il corollario del decimo turno consecutivo senza vittorie e dell’inopinata affermazione del Cittadella sul Palermo, spinge i blucerchiati nel calderone della zona playoff. Finisse il campionato stasera, la banda di Semplici dovrebbe  la salvezza in una drammatica sfida col Frosinone!.

Il ko stona con la logica e con i buoni diritti conquistati sul campo, ma succede spesso che una squadra meno dotata e più indietro in classifica si comporti meglio degli illustri antagonisti ed esca ugualmente con le pive nel sacco. Meno improbabile è il contrario.

Semplici conferma rispetto alla gara con la Carrarese dieci undicesimi di formazione limitandosi ad inserire nella zona mediana il combattivo Bellemo, forse attendendosi una partita difensivamente impegnativa. Parrebbe così nei primi minuti, quando Ghidotti deve dire di no con riflessi felini a due tentativi di Bonfanti e Touré, ma per il resto sarà la Samp a comandare le operazioni, cercando perlomeno di produrre qualche straccio di manovra a fronte dei rinvii occasionali dei nerazzurri, fisicamente strabordanti ma incapaci di compiere due passaggi di fila con palla a terra. I blucerchiati, dopo parecchie partite molli e abuliche, hanno “garra”, vincono i contrasti, schiumano rabbia. Nulla di trascendentale, ma il pubblico apprezza e si anima di speranza, anche se Akinsansmiro non ripete l’ultima prova e Tutino continua nella sua latitanza. 

Due opportunità comunque arrivano e sono entrambe firmate da Coda: nella prima, su contropiede, il veterano colpisce stupendamente in diagonale lambendo il palo più lontano. Nella seconda, appena prima dell’intervallo, sferra un rasoterra velenoso dal limite che filtra tra una selva di gambe ma non supera un attentissimo Semper, prodigioso nel tuffo e nella deviazione.

Nella ripresa il match, sempre agonisticamente tirato, perde ulteriormente di qualità, anche se è sempre la Samp a costruire più degli avversari, tutti titanici (e anche un po’duri) in ogni intervento, ma sommari e basici in ogni ripartenza. Tra due squadre con le polveri bagnatissime non si poteva   che lo 0-0 finale. Due soli i brividi, dall’esito opposto. Marin incespica sulla trequarti e concede la ripartenza a Coda e Tutino, che pasticciano talmente da farsi rimontare e chiudere: che occasione!.

Il Pisa, invece, non fallisce la sola opportunità costruita. Principale artefice è il possente, inarrestabile coloured Touré che al 25′ parte dall’out destro, attraversa tutta la linea di metà campo palla al piede e poi cede a Moreo, abbastanza libero e in gradi di servire comodamente in corridoio Tramoni, solo davanti a Ghidotti. Riccio e Venuti, come statue, non intervengono: il tocco vincente è un gioco da ragazzi.

Semplici, dopo aver sostituito Bellemo con Vieira e un impalpabile e stanco Coda con il giovane Leonardi, perde per infortunio Meulensteen inserendo Pedrola e arretrado Ioannou (che poi verrà ammonito e salterà la trasferta a Brescia) in terza linea. Gli ultimi due cambi, all’82’ (Ricci per Yepes e Borini per Tutino) non cambiano il canovaccio: la difesa pisana, assai rocciosa, regge l’urto agevolmente senza corrre un solo rischio. Il raccolto doriano è soltanto qualche cross telefonato e comodo per Semper.

Non basta il possesso palla e l’esposizione di un arsenale infinito tra punte e mezze punte che si vincono le partite. Stavolta, contro una formazione strutturata e a parità numerica, gli antichi limiti della Samp sono riemersi nitidamente. Indubbi i progressi nell’approccio, ma serve altro per spezzare il tabù che dura ormai da oltre due mesi. La classifica adesso fa paura, e per fortuna arriva una sosta davvero benefica. La dirigenza però non perda tempo: già a Brescia è obbligatorio presentare qualche volto nuovo.

             PIERLUIGI GAMBINO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *