Samp, stavolta occorre vincere e…basta
Mezzo pieno il bicchiere doriano? La proprietà transitiva imdurrebbe a considerarlo tale. Se i blucerchiati hanno impattato contro lo Spezia, la squadra più in forma del momento (a parte il rullo compressore Sassuolo) e, la settimana successiva, si sono ripetuti in casa della quarta in classifica, perché mai non credere ad un successo pieno di fronte ad una compagine di mezza classifica, perdippiù matricola?
Pur avvolti in uno scetticismo cosmico, figlio di recenti prestazioni da dimenticare, i tifosi doriani credono ancora convintamente di poter accogliere il Capodanno con una vittoria in più, la prima dalla fine di ottobre. Inotre, rimanendo nel solco dell’ottimismo, crediamo che i blucerchiati abbiano la chiave per sbancare il Ferraris a danno dei toscani. Potrebbe bastare loro attendere un errore fatale dei gialloblù ospiti, un disimpegno imperfetto, un passaggio non troppo preciso in specie se operato non lontano dal portiere amico. La Cremonese ha pagato dazio in questo modo, ed è corretto considerare questa strada tra le più efficaci per arrivare alla metà dei tre punti. Bisogna però che i doriani attuino un pressing asfissiante già ai limiti dell’area nemica.
Comunque, sarebbe auspicabile che il Doria onorasse al massimo il proprio popolo costruendo il successo autonomamente, senza l’alleanza altrui, e sotto quest’aspetto occorre un sano giro di vite rispetto alle ultime due gare, che hanno visto Depaoli e C. soffrire pazzescamente senza riuscire mai ad imporre il proprio gioco. Mister Semplici invoca coraggio e personalità: come se non dovessero rienteare nell’abituale repertorio di una compagine ambiziosa,. Lui potrà rifinire certi automatismi e cambiare qualche posizione tattica, ma il resto è da attribuirsi alle qualità caratteriali dei calciatori.
Stavolta la Samp, almeno inizialmente, non potrà accontentarsi di giocare di rimessa. E’ improbabile infatti che gli ospiti si riversino in massa nella metà campo rivale, favorendo così le incursioni dei doriani. Saranno in grado i nostri prodi di comandare il match con sufficiente autorevolezza?
Semplici, dopo aver visto all’opera i suoi ragazzi in tre partite (compresa quella di Coppa), difficilmente smonterà il giocattolo, pur imperfetto, per battere nuovi sentieri. Il portiere Ghidotti, eroico anche in Lombardia, è un intoccabile e i tre difensori centrali non hanno rivali. Neppure in avanti troviamo alternative stuzzicanti al duo Coda-Tutino. L’invocato Pedrola è ancora indietro di brillantezza e sarà preso eventalmente in considerazione solo nel malaugurato caso di un parziale sfavorevole a ripresa inoltrata, ma si tratterebbe di una soluzione emergenziale.
Si può, semmai agire sugli esterni e nella linea mediana. Barreca insidia Ioannou a sinistra: probabile che scocchi la sua ora. Più difficile è trovare un alter ego di Depaoli a destra. La mossa Vieira appare una forzatura. Semmai, l’inglese potrebbe trovare posto in un ruolo differente, più adatto a lui. Benedetti non ha entusiasmato a Cremona: da qui la candidatura del ristabilito Rolando o di Akinsanmiro, che però ha sciupato la mezza chance ottenuta allo Zini. In questa zona di campo i conti non tornano, pur tenendo in conto il felice momento di Bellemo, che però non è un crack in fase di impostazione.
Se non altro in regìa, l’eventuale mossa è chiara e potrebbe essere attuata: fuori Ricci, che contro i grigiorossi non ha ripetuto la gara d’esordio, a pro di Yepes, meno strutturato ma lievemente più rapido e fantasioso. Basterà il rilancio dello spagnolo – peraltro utilizzato con frequenza e con risultanze altalenanti da Sottil – a conferire un pizzuco di brio e imprevedibilità?.
Di sicuro occorre un sensibile progresso nella manovra, sinora troppo monocorde e priva di lampi, anche se, in una situazione di clasifica così delicata, più che al bel gioco si deve puntare alla concretezza: “Brutti ma vincenti” è lo slogan più gettonato.
La Carrarese firmerebbe… coi gomiti il punticino. Fa parte, a sorpresa, del terzetto sull’ottavo graduno in graduatoria, ma la sensazione è che la posizione occupata sia superiore al valore effettivo di una rosa non certo esaltante. La forza dei gialloblù risiede nello sfrenato dinamismo e nella capacità di fare gruppo: la classica società di mutuo soccorso senza né primedonne né vecchi bucanieri alla ricerca dell’ultimo contratto.
Chi citare a livello di individualità? Il meno quotato dei fratelli Shpendi, il giovane e gigantesco centravanti Cerri (pescato nel vivaio juventino), il centrocampista Zanon che spesso è adattato a terzino. Non certo nomi notissimi, a conferma che i dirigenti gialloblù, una volta festeggiata un’imprevista promozione, hanno mantenuto il profilo basso. L’allenatore, Antonio Calabro, ha operato solo nei campionati inferiori eccettuata un’eperienza in charoscuro a Carpi tra i cadetti. Predilige un 3-4-2-1 abbastanza rigido, con improvise incursioni in avanti ed una pressione costante. Le classiche armi delle provinciali, condannate al “mordi e fuggi” e a correre il doppio degli avversari.
Parliamo chiaro: una compagine di livello non dovrebbe neppure concepire un epilogo diverso dalla vittoria, ma ci si può fidare di una Samp che ha sperperato tesori infiniti al cospetto di qualsiasi tipo di antagonista?
PIERLUIGI GAMBINO