Dicembre 22, 2024

20mila pazienti trattati in vent’anni con tecnologia Cyberknife al CDI

20mila pazienti trattati in vent’anni con tecnologia Cyberknife al CDI

20mila pazienti trattati in vent’anni con tecnologia Cyberknife al CDI

MILANO (ITALPRESS) – Ventimila pazienti trattati in vent’anni di attività, coprendo una vasta gamma di patologie oncologiche e non oncologiche: il Centro Diagnostico Italiano ha celebrato con un convegno i vent’anni di utilizzo della tecnologia Cyberknife, la piattaforma avanzata di radiochirurgia stereotassica che ha rivoluzionato il trattamento di numerosi tumori. “Oggi festeggiamo una ricorrenza importante: i vent’anni del rivoluzionario robot Cyberknife al CDI”, ha affermato nel suo saluto d’apertura Diana Bracco, presidente e CEO del Centro Diagnostico Italiano. “Questo anniversario testimonia la costante attenzione del CDI a investire in innovazione dotandosi di strumenti tecnologici e di professionisti d’eccellenza, al fine di offrire un servizio a misura di paziente e delle sue specifiche esigenze”.
Nel 2004 l’investimento nella radiochirurgia stereotassica era una strada pionieristica, iniziata con una collaborazione sperimentale pubblico-privato e un protocollo di ricerca clinica condiviso con l’Ospedale San Carlo e l’IRCCS Besta. Oggi i trattamenti con Cyberknife rappresentano un’alternativa terapeutica consolidata alla chirurgia, specialmente nei casi in cui un intervento risulterebbe complesso o ad alto rischio per il paziente: tumori localizzati in aree difficilmente accessibili o vicini a strutture vitali, come il cervello, il midollo spinale o il mediastino. Il Cyberknife è frequentemente utilizzato per tumori primitivi e secondari del polmone, del fegato, del pancreas e della prostata, oltre che per metastasi cerebrali, meningiomi, melanomi dell’occhio e anche sindromi non tumorali come la nevralgia del trigemino. Le sue capacità di somministrare la dose di radiazione in modo estremamente preciso salvaguardando i tessuti adiacenti, e il tipo di trattamento, non invasivo, rapido e indolore, senza necessità di ospedalizzazione, lo rendono oggi una scelta preferenziale per i pazienti non idonei alla chirurgia o per chi ha bisogno di tempi di recupero ridotti e minori effetti collaterali. Al Centro Diagnostico Italiano, inviati da molti ospedali della Lombardia e extra regione, in convenzione con il SSN, oggi arrivano ogni anno circa 1000 pazienti oncologici per la radioterapia stereotassica. La dotazione tecnologica, da gennaio 2024, è quella dell’ultimo Cyberknife S7 TM che ha migliorato ulteriormente precisione e accuratezza del trattamento. Tra le principali aree di intervento dei vent’anni di attività i tumori primitivi e secondari del polmone (4.100 pazienti), le metastasi ossee secondarie (4.800), i tumori della prostata (1.400) e le metastasi cerebrali (2.900). Inoltre, sono stati trattati tumori primitivi e secondari del fegato (700), tumori primitivi dell’encefalo (600), meningiomi (860), melanomi dell’uvea (110) e più di 1.000 pazienti con nevralgia trigeminale o altre sindromi non neoplastiche. Altre patologie oncologiche e funzionali completano il quadro, con circa 3.450 casi trattati.
“Questi numeri testimoniano l’impatto straordinario della radiochirurgia con Cyberknife nella pratica clinica, confermando il CDI come uno dei 14 centri di riferimento nazionale. L’evoluzione tecnologica ha permesso negli anni di migliorare ulteriormente i risultati. Questo è particolarmente evidente per il tumore alla prostata, per il quale i dati più recenti in letteratura del trial internazionale PACE-A mostrano esiti clinici comparabili alla chirurgia mininvasiva nel controllo di malattia a cui si aggiungono significativi vantaggi per la qualità di vita dei pazienti: minor incidenza di incontinenza urinaria – solo il 6,5% dei pazienti contro il 50% dei pazienti sottoposti a prostatectomia e miglior preservazione della funzione sessuale”, spiega Giancarlo Beltramo, radiochirurgo responsabile Cyberknife del Centro Diagnostico Italiano. Cyberknife non è solo una tecnologia consolidata, ma una piattaforma in continua evoluzione. “Oggi le applicazioni cliniche della radiochirurgia si stanno ampliando anche a patologie non oncologiche di natura funzionale e alla cardiologia. Di qui in avanti il nostro obiettivo, oltre che rafforzare la nostra capacità di personalizzare i trattamenti, sarà quello di ampliarli ulteriormente grazie ai progressi nell’intelligenza artificiale e nella radiomica”, conclude Deborah Fazzini, direttrice dell’Unità Operativa di Diagnostica per Immagini e Radiochirurgia Stereotassica del CDI.
Il trattamento con Cyberknife si svolge in modo completamente non invasivo e senza necessità di incisioni o anestesia. Il paziente viene posizionato su un lettino, progettato per garantire il massimo comfort durante l’intera procedura. Una volta sistemato, il sistema inizia a lavorare: il braccio robotico del Cyberknife, dotato di una sorgente di radiazioni, si muove attorno al paziente con estrema precisione, orientando il fascio di radiazioni direttamente verso la zona da trattare. Grazie all’intelligenza artificiale integrata, il sistema monitora costantemente la posizione del paziente e del bersaglio, rilevando e correggendo in tempo reale eventuali movimenti, come la respirazione. Questo consente di evitare l’irradiazione di tessuti sani. Il trattamento radioterapico stereotassico è una tecnica che consente la somministrazione della dose di radiazione in modo estremamente preciso e accurato: è usata spesso per pazienti con tumore localizzato, con recidive o come ritrattamento nei pazienti precedentemente radiotrattati. Rispetto alla radioterapia convenzionale somministra una dose molto più alta di radiazioni per frazione di trattamento e questo consente di ridurre il numero complessivo di sedute.

– foto ufficio stampa Sec per Cyberknife –
(ITALPRESS).

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