Dicembre 23, 2024

C’è da salvare l’onore, oltre a Sottil

Sampdoria

Sampdoria

Calcisticamente parlando, è come scalare un ottomila himalayano senza bombole, ma perché non provare l’impresa? Ci credono, eccome, gli indomiti trasfertisti del tifo doriano mobilitati per raggiungere Reggio Emilia e debbono assolutamente crederci anche i ragazzi di Sottil.

Certo, occorre una Samp diversa anni luce rispetto alle sciape rappresentazioni inscenate negli ultimi turni, ben sapendo che anche la versione più accattivante del team blucerchiato potrebbe non bastare di fronte ad un’autentica schiacciasassi, dominatrice della cadetteria e universalmente giudicata più forte del Parma, mattatore un anno fa.

Una volta ingranato dopo un avvio difficile, il Sassuolo ha iniziato a stendere qualsiasi rivale con irrisoria disinvoltura. Negli ultimi quattro turni si sono registrate altrettante vittorie senza una sola rete al passivo: una superiorità schiacciante, favorita in gran parte dal ritorno in pianta stabile di Domenico Berardi, un talento che, se non provenisse da un infortunio devastante, militerebbe nell’Olimpo e si giocherebbe comodamente un posto al sole nel team spallettiano. A 30 anni il giocatore calabrese, un esempio di fedeltà alla causa di una provinciale pur di lusso, fa la differenza: quando non la butta direttamente dentro, offre cioccolatini prelibati ai compagni, che peraltro sanno come… scartarli e gustarseli.

In questa vigilia blucerchiata è impossibile sfuggire a quesiti automatici e normali. Uno su tutti: la reazione di un allenatore rimasto in sella solo perché nessun potenziale successore ha convinto la dirigenza. A volte, lo stato di massima precarietà aguzza l’ingegno e consente di trovare virtù nascoste, ma non dev’essere semplice vivere sulla graticola, consci che solo l’impresa titanica di bloccare la capolista potrebbe scongiurare un allontanamento.

La società in tema di allenatori non lancia alcun messaggio, ma con una settimana in più di studio  ha sicuramente individuato l’eventuale sostituto, che dovrebbe giungere dall’estero.

Intanto, attorno alla Samp si vive un’atmosfera straniante e germogliano sentimenti contraddittorii. C’è lo scoramento dovuto agli ultimi risultati e sorattutto a certe prestazioni opache, anodine, inaccettabili, ma non manca una crescente curiosità riguardo alle mosse disperate che potrebbe compiere Sottil. C’è chi addirittura prende in considerazione l’ipotesi di un ritorno alla difesa a tre, che garantirebbe maggior protezione, ma senza Beres e Romagnoli manca forse il materiale umano necessario per l’ennesima metamorfosi.

Qualche accorgimento, comunque, andrà tentato. Ad esempio il rilancio di Veroli, ormai ristabilito dalla pubalgia e considerato il miglior gendarme del lotto. Può giocare in mezzo ma è un terzino sinistro naturale: nessuno meglio di lui potrebbe arginare il fuoriclasse dei neroverdi. Di minore affidamento lo spostamento sul corridoio mancino di Venuti, sempre tenendo presente la scarsa attitudine difensiva di Ioannou. In questo caso, sarebbe Depaoli a giocare terzino destro.

In porta dovrebbe verificarsi l’ennesimo cambio: fuori Silvestri, non sicurissimo nell’ultimo match, e dentro nuovamente Vismara, che a livello di potenzialità pure è in testa al quartetto di specialisti. 

A centrocampo è sempre improbabile una maglia per Kasami, che non è certamente nelle grazie dell’allenatore, ma è invocatissimo dalla piazza: sarebbe una mossa più politica che tecnica.

Anche in avanti si guazza nell’incertezza. Coda sta meglio, ma non scoppia di salute ed una autonomia atletica ridotta. In una situazione normale rimarrebbe ai margini ancora una settimana. Invece, il dubbio se anticiparne o meno il rientro è un tarlo che frequenta il cervello del mister. La soluzione di compromesso è un suo invio in panca, per utilizzarlo nella ripresa se ce ne fosse propriobisogno.

 Come se non bastasse, a produrre agitazione, il rendimento insufficiente di Tutino: ma come si fa ad escludere un pezzo da novanta come l’ex cosentino in una sfida così complicata e anche stimolante? Dunque, ci si avvia ad una sua conferma e a quella del sempre più discusso La Gumina.

E Leonardi? E’ piaciuto moltissimo sabato scorso, ma a 19 anni non lo si può caricare di eccessiva responsabilità. Un preavviso di chiamata in corso d’opera, comunque, gli sarà recapitato.

Eppoi Pedrola. Già, come e per quanto tempo impiegarlo? Non ha ancora i novanta minuti e in fase di filtro non brilla, ma se non altro terrebbe sul chi vive i difensore emiliani. Potrebbe rappresentare una novità dal primi minuto.

La formazione di partenza, comunque, resta in alto mare. In una partita prevalentemente difensiva – almeno all’inizio, Sottil è tentato addirittura dal proporre un cambio radicale di modulo rinunciando agli esterni d’attacco, pronti a subentrare se occorresse rimontare.

Le mille combinazioni legate a sistema di gioco e protagonisti, comunque, passano in secondo piano rispetto al cosiddetto approccio. Serve una Samp feroce, determinata, rabbiosa, concentrata e autoritaria: tutti aggettivi non appartenuti ai blucerchiati sinora. Se mancassero certe qualità interiori, stavolta potrebbe maturare anche un’umilazione nel punteggio.

Due parole sul Sassuolo. Mancherà il centrale difensivo Romagna, e può essere un lieve vantaggio per i blucerchiati, ma gli altri califfi di mister Dionisi saranno tutti presenti. Tra essi vanno citati due centrocampisti del calibro di Thorstvedt e dell’ex Obiang ed un trio d’attacco composto da Berardi, Pierini e Laurentié, con due rincalzi sontuosi come Mulattieri e Volpato, che negli altri 19 team cadetti sarebbero titolarissimi.

La Samp non può permettersi l’ennesima figuraccia ma sa che almeno per questa partita sulla carta proibitiva, avrà molto da guadagnare e poco da perdere. Proverà ad invertire il trend con il fermo impegno ad eliminare dal proprio repertorio certe manchevolezze difensive e la speranza che in avanscoperta i cannonieri ritrovino la vena smarrita. Il pronostico è avverso, ma parliamo di calcio, la scienza più inesatta del mondo, dunque…

                     PIERLUIGI GAMBINO

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