Dicembre 5, 2024

La Samp non guarisce, ora tocca alla società intervenire

Sampdoria

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Tra Samp e Catanzaro poteva finire 2-2 e non 3-3 se il titubante arbitro Tremolada non avesse punito, con l’ausilio del Var, una manata di Bonini in area ospite e poco più tardi una spinta discutibile di Ferrari su Buso, ma il commento globale non sarebbe minimamente mutato. I blucerchiati falliscono ancora una volta l’appuntamento con la vittoria denunciando i consueti limiti di gioco e anche di tenuta difensiva. Ennesima bocciatura solenne, accompagnata dopo il fischio finale da una bordata di fischi assordanti da parte della Sud… e dintorni, esasperata dal risultato non certo esaltante ma soprattutto dallo spettacolo offerto.

La violenta tramontana che soffiava su Marassi ha senz’altro infastidito anche i ventidue in campo, allungando e accorciando ogni traiettoria, ma non è credibile che abbia condizionato l’esito di una gara legittimamente chiusa in pareggio, ma bruttissima: un involontario spot per il cinema, la playstation e anche lo shopping.

Sottil cala a sorpresa la carta Sekulov al posto di Pedrola, reduce da una settimana di allenamenti poco soddisfacenti e, secondo previsioni, rilancia Yepes a centrocampo col sacrificio di Bellemo. Il 4-2-3-1 identico a quello di Palermo, tuttavia, non funziona: la Samp ansima, non riesce a produrre una manovra decente e per fortuna i calabresi si adeguano distendendosi decorsamente sino alla trequarti per poi perdersi invariabilmente.

La prima mezzora abbondante è di una noia mortale, ma alla prima azione decente – al 38′ – la Samp si trova avanti. Bella la combinazione in velocità tra Venuti, Akinsanmiro e La Gumina, che da destra crossa rasoterra: palla deviata da Petriccione proprio verso Sekulov che, solo sul secondo palo, insacca.

A metà gara poteva starci il pari nel nulla, ma se non altro i blucerchiati qualcosa avevano costruito, sicchè il vantaggio non scandalizza.

Tre punti in ghiacciaia? Neppure per sogno. I giallorossi non ci stanno e ad inizio aumentano i giri del proprio motore, ma senza apparente pericolosità. Anche loro, però, al primissimo tentativo trovano il pari grazie alla furbizia di Iemmello, antico sacripante delle aree di rigore, pronto a infilare nell’angolino, ma la retroguardia doriana lo aveva lasciato colpevolmente libero!

Tutto da rifare, ma a togliere le castagne dal fuoco pare provvedere Tremolada col rigore di cui sopra, equilibrato dal successivo penalty a favore dei calabresi. Quasi a significare che nella sagra del non calcio anche il direttore di gara doveva ritagliarsi una parte significativa.

Di football champagne neppure l’ombra: la Samp continua il traccheggio sterile in ogni zona del campo, senza un’illuminazione o un cambio di passo. Così il Catanzaro, quasi senza accorgersene, va sul 3-2 sfruttando una punizione dalla sinistra di Pompetti con palla che, dopo aver sfiorato la testa di parecchi blucerchiati, giunge su quella più ispirata del solito Iemmello, pronto ad incornare nell’angolo basso. Sul Ferraris, che era stato appena risvegliato dall’ingresso dell’idolo Pedrola, cala il silenzio.

Lo spagnolo diventerà protagonista nell’ultimo quarto d’ora. Suo il dribbling che obbligherà Pompetti, già ammonito, al fatal secondo giallo. Corre il 79′ e la sfida diventa un monologo doriano, guidato anche dal giocatore più giovane in campo, il diciannovenne Leonardi, altra carta della disperazione. Mossa azzeccatissima da parte di Sottill visto che il giovane attaccante catanese allo scoccare del tempo regolamentare si trova puntuale all’appuntamento con la storia e su assist di Ioannou infila al secondo tentativo. 

Ci sarebbe anche il tempo – ben sette minuti di recupero – di convertire il pari in successo e in effetti l’occasionissima si presenta, propiziata proprio dal bocia, che sulla sinistra si libera con eleganza e offre un cioccolattino pazzesco a Tutino, il quale completa il suo pomeriggio nero (ma è da tempo che gira in folle…) spedendo sul fondo da meno di due metri, con la porta sguarnita. Un episodio clamoroso che avrebbe probabilmente mutato destini della Samp e soprattutto di mister Sottil, legato a doppio sito al verdetto di questo match. Sono ore coincitate quelle che vivono i dirigenti blucerchiati, i quali, a mente fredda potrebbero domani sollevare dall’incarico Sottil, incapace di conferire un gioco decoroso alla Samp. Altamente improbabile un ritorno di Pirlo, che a quanto pare rifiuterebbe l’eventuale invito (a costo di perdere mesi di prebende), ma bisogna ugualmente agire, per provare ad invertire il trend e regalare una speranza alla gente doriana, che dopo aver contestato all’interno dello stadio ha pure manifestato la propria rabbia all’uscita del pullman della squadra.

               PIERLUIGI GAMBINO

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