L’ennesima Sam inedita per puntellare la panca di Sottil

Sampdoria
Sampdoria e Catanzaro dividono con la Carrarese l’undicesimo gradino della classifica, ma non si prestano ad identici commenti. La squadra calabrese mostra soddisfazione per il piazzamento, mentre il clan doriano lo considera assolutamente fallimentare. Umori opposti, insomma, alla vigilia dell’ennesimo esame finestra per i marinai e in particolar modo per il loro nocchiero, Andrea Sottil, giunto all’ennesima ultima spiaggia di una gestione che fa acqua da tutte le parti. Sino frasi di circostanza quelle pronunciate dai dirigenti doriani (“Non è una fiducia a tempo”), ben consci che in caso di un ulteriore rallentamento si renderebbe necessario un secondo cambio della guardia.
La tifoseria è compatta nel bocciare il mister piemontese e si divide solo riguardo al rimedio: meglio riproporre Pirlo, ancora a libro paga, o affidarsi ad un tecnico mister? Tocca all’ex trainer dell’Udinese zittire tutti i contestatori e spegnere quest’incertezza con la collaborazione di giocatori che stanno tradendo le attese.
Sottil non ha ancora trovato la quadra e more solito – un po’ per ragioni sanitarie e un po’ per scelta autonoma – sta per varare l’ennesima rivoluzione. Il 4-2-3-1 introdotto, con risultati non certo eccelsi, a Palermo dovrebbe reggere, ma qualche interprete cambierà nel disperato tentativo di ritrovare la vittoria ma anche una qualità di gioco accettabile.
Ogni reparto, a ben vedere, è il regno dell’incertezza. In difesa le lunghe assenze di Romagnoli e Bereszynski, due pilastri, preoccupano parecchio pur non mancando le alternative. In mezzo si è guadagnato la conferma Alex Ferrari, tirato a lucido nel giorno del rientro dopo un anno abbondante in naftalina, ma viene da chiedersi come reagirà il suo fisico. Il secondo match, infatti, presenta sempre qualche insidia in più.
Chi affiancare al navigato mdenese? Il baby Riccio confida nella conferma, ma Sottil sta osservando con somma attenzione i progressi di Veroli, il miglior bue della stalla, tornato di recente ad allenarsi dopo che la pubalgia ha allentato la morsa. Senza contare che il ventunenne marchigiano renderebbe ancora di più se spostato a sinistra. Dunque, pure Ioannou è a rischio.
A destra, assente il capitano, si riaffaccia Depaoli, probabile rimpiazzo per Venuti, che alla Favorita ha sofferto le pene dell’inferno e non appare in formissima. Quale che sia la scelta del tecnico, scaturità l’ennesima retroguardia inedita, con tutte le alee a ciò collegate.
Anche in mezzo si cambiano i cavalli. La coppia Meulensteen-Bellemo non ha funzionato in terra sicula e la gara alle porte richiede una coppia più propositiva. Si candida Yepes, che negli ultimi tempi è stato dimenticato, e Sottil ci sta seriamente pensando.
Infine, il poker offensivo. Ci si aspetta ben altra resa da Tutino, peraltro a bersaglio nell’isola, ma non ci piove sul suo impiego alle spalle della punta fissa, che potrebbe nncora esseree La Gumina, tutto meno che un idolo della Sud. D’altronde, Coda si sta ristabilendo a tempo di record dal guaio muscolare ma ben che vada partirà dalla panca (con qualche pallida chance di utulizzo in caso di assoluta emergenza) invece che accomodarsi in tribuna.
Occorre moltiplicare la pericolosità generale in zona gol, sia sfruttando le fasce, sia agendo per vie interne. Già, ma a chi affdare un compito così improbo? Per mesi il popolo doriano ha invocato Pedrola come il salvatore della patria, ma la forma dello spagnolo è sommaria e avanza il sospetto che la sua incidenza possa crescere in caso di inserimento in corso d’opera.
Anche Akinsnmiro, l’altro piede felice, è sotto esame dopo la recita incolore allo stadio Barbera. Comprensibile che mister Andrea faccia un pensierino su Benedetti e su Kasami, nuovamente arretrato nella gerarchia interna ma pur sempre un elemento tra i più funzionali in zona gol.
Siamo a fine novembre, ma la Samp resta un’incompiuta, un’entità sperimentale, con rarissimi punti fermi e un mare di elementi in bilico. I tifosi, frastornati e avviliti, saranno gli ultimi ad arrendersi e dopo aver brandito alternativamente bastone e carota, sono pronti a firmare un’altra cambiale a favore di un gruppo sempre fuggevole e inaffidabile. Stavolta sventoleranno dagli spalti migliaia di bandierine blucerchiate, acquisite anche con un fine di solidarietà verso chi sta peggio. L’ennesima iniziativa esemplare attuata da un popolo sin troppo paziente.
Arriva il Catanzaro, compagine da non prendere affatto sottogamba. I calabresi vantano un record difficilmente eguagliabile: ben dieci pareggi in 14 partite, con equilibrio totale tra le rare vittorie e sconfitte. Mister Caserta, un volpone della categoria, resta fedele ad un 3-5-2 che non sta producendo una fase difensiva a prova di bomba ma garantisce una messe copiosa in avanti. Il recente acciacco occorso a La Mantia (classico centravanti abile a fare sponda e a colpire di testa) potrebbe affrancare la Samp da un’insidia, ma il vero bomber giallorosso è un altro, capitan Iemmello, già a segno sei volte. Al suo servizio tutta una squadra dai valori medi non eccelsi ma neppure trascurabili.
Parlando chiaro, la Samp ha le potenzialità- – oltreché l’obbligo – per salutare i pariclassifica, sganciarsi dalla zona calda e tornare ai margini dell’ottovolante, ma rispetto alle ultime recite è indispensabile un giro di vite in entrambe le fasi di gioco e in ogni zona del campo.
Palermo è alle spalle e serve preparare un altro tipo di match. Stavolta sarà da disinnescare il contropiede ospite ma nel contempo l’esigenza primaria è la creazione di opportunità offensive. Il dato dell’ultimo mese – un solo gol all’attivo, perdippiù casuale, in quattro partite – basta e avanza per richiamare all’ordine la scombiccherata truppa sottiliana.
PIERLUIGI GAMBINO