Il punto di Palermo non può nascondere i problemi
Il punto di Palermo? Grasso che cola per una Samp che di più non poteva ricavare da una partita che non l’ha mai vista brillare. I rosanero si confermano malaticci soprattutto in prima linea, dove la mancanza assoluta di cinismo e fiuto del gol ha evitato ai blucerchiati di tornare a casa con la pive nel sacco e con una classifica da brividi.
La rivoluzione sottiliana non ha pagato, almeno sotto il profilo del gioco. La Gumina uomo più avanzato e il tridente di mezze punte composto da Akinsanmiro, Tutino e Pedrola, finalente schierato dal primo minuto, ha prodotto uno zero assoluto per quasi tutto il primo tempo, nel quale si ricorda solo un accettabile spunto dello spagnolo, concluso con un tiro ad effetto fuori dallo specchio.
Eppure i blucerchiati hanno rischiato di finire negli spogliatoi in vantaggio più per demerito dei disastrosi gendarmi rosanero che per qualità proprie: su quel lungo e innocuo lancio da Ferrari dalle retrovie, Baniya stava a guardare e il suo compagno di sventura Nikolaou serviva a Tutino la palla docile per spezzare il digiuno blucerchiato, lungo oltre tre partite. Un regalone, che conferma il cinismo dell’ex cosentino ma nulla più. Correva il 38′ e nei minuti precedenti si era annotato poco di interessante: dopo il subitaneo infortunio al capitano di giornata Romagnoli (distorsione alla caviglia), sostituito da Alex Ferrari, fuori da oltre un anno, i locali hanno prodotto molto fumo e l’arrosto insipido di un paio di azioni spumeggianti ma non irresistibili. Sull’altro fronte il nulla: Samp in angustie sulle fasce e spesso anticipata o bloccata nelle rare iniziative per via centrale.
Poi, trovato (più che costruito) il vantaggio, ecco la collettiva distrazione appena prima del riposo: Di Francesco, che giè era parso il più intraprendente dei siculi, convergeva da sinistra verso il centro senza che alcun doriano gli sbarrasse la via. La sua bordata dal limite, indirizzata all’incrocio, era da applausi, ma qualcosa nella cerniera difensiva ospite non ha funzionato.
La ripresa, a formazione immutate, si è aperta con il solo spunto felice delpalermitano, ex di turno, La Gumina, che s’è infranto nei guantoni del portiere Desplanches. Poi si è assistito ad un monologo palermitano, interrotto unicamente da un cross da destra smanacciato dal numero uno locale in direzione di Pedrola, incapace di centrare lo specchio.
La sofferenza del cresceva di minuto in minuto, in specie sulla fascia destra doriana, ma la porta di Silvestri reggeva sia per la densità di tutta una squadra raccolta a proteggerlo, sia per l’evanescenza degli attaccanti isolani, vivaci e fantasiosi ma privi di struttura fisica e potenza balistica.
Dopo un presunto fallo da ultimo uomo di Ferrari, con cartellino rosso mostrato da Doveri, convertito grazie al Var in una punizione a favore della Samp, ecco a metà ripresa Sekulov e Benedetti rilevare rispettivamente uno sfinito Pedrola e un soffocato Akinsanmiro, i due esterni offensivi. Anche Dionisi, mister rosanero, rinfrescava la prima linea, ma il copione non cambiava, e così pure dopo che tra i blucerchiati entravano Depaoli e, in avanti, il “Primavera” Leonardi. Insistente e continuo il forcing dei padroni di casa, che un paio di occasionissime le hanno colpevolmente sciupate e in altrettante circostanze sono stati fermati da un Silvestri in vena di prodigi.
Proprio la maiuscola rentrée dell’esperto numero uno rappresenta la nota più confortante di un meriggio alquanto misero. A lui va aggiunto l’egregio rientro di Alex Ferrari, che ha puntellato la retroguardia con esperienza, furbizia e robustezza. Con due pilastri ritrovati, il problema della tenuta difensiva appare in via di risoluzione, ma ciò non basta ad accendere il sorriso sul volto dei tifosi doriani, consci che dalla trasferta nell’isola sia soltanto da salvare il risultato, preziosissimo.
Un’ occhiata alla classifica: le battistrada (a parte il Pisa, sconfitto a Carrara) si sono ulteriormente allontanate e la griglia playoff continua a distare appena due lunghezze, ma attenzione: le quintultime adesso sono solo indietro di un punto. Certo, basterebbe battere il Catanzaro nel prossimo turno per l’ennesima inversione di tendenza, ma la Samp vista all’opera a Palermo, impotente in avanti e scarsamente manovriera in mezzo, difficilmente potrebbe centrare l’impresa.
PIERLUIGI GAMBINO