Una ghiotta chance ma guai a sottovalutare il Cittadella
Dopo aver azzeccato la tattica contro il Mantova, Alberto Sottil è atteso ad indossare i panni dello psicologo. Sì perché, dopo due squillanti successi di fila, la Samp è attesa da un Cittadella in caduta libera, e il solo pericolo è la sottovalutazione dell’impegno.
I veneti provengono dall’umiliante 0-3 in casa della Carrarese, ma non vincono una gara da fine agosto e non manifestano confortanti segni di reazione. La loro lunga milizia tra i cadetti è un esempio per qualsiasi piazza provinciale, ma quest’anno l’ennesimo miracolo appare assai più complicato. D’altronde basta scorrere la formazione veneta per motivare certe difficoltà. Rispetto al passzto è sparito qualsiasi nome noto e mister Dal Canto, sostituto dell’allenatore di partenza, Gorini, sta facendo il fuoco con la modesta legna a disposizione.
Nel campionato attuale – altro dato significativo – i patavini non si sono mai imposti nel civettuolo stadio di casa e faticano a produrre un calcio accettabile. Attenzione, però, a non prendere sottogamba la loro disperazione e la loro annosa abitudine a lottare per la sopravvivenza.
La Samp può dunque sfruttare una ghiotta opportunità per risalire ulteriormente in classifica e lasciarsi alle spalle anche Juve Stabia e Palermo, rispettivamente opposte al lanciatissimo Sassuolo e, in trasferta, al Mantova ultimo degnissimo avversario proprio dei blucerchiati. Prevedere un loro mancato successo risponde alla logica.
In una situazione normale, qualsiasi allenatore al posto di Sottil confermerebbe assetto e probabilmente undici iniziale, ma si gioca tre volte in una settimana, sicché occorre amministrare le forze ricorrendo ad un ragionato turn-over, favorito anche dall’indubbio valore dei cosiddetti ricambi, che in qualsiasi altro team cadetto (fatto salvo, forse, il Sassuolo) sarebbero titolari inamovibili. E’ dunque presumibile un “rinfrescata” alla formazione specialmente nei settori in cui si registra maggiore abbondanza.
Scontata la conferma tra i pali ddi Vismara senz’altro il più dotato (in spregio alla giovane età) del quartetto di specialisti, ecco che la difesa non dovrebbe presentare novità: a meno che il mister non intenda risparmiare Romagnoli, il più anziano del gruppo e anche il più delicato a livello fisico. Nel caso, comunque improbabile, rientrerebbe Vulikic, visto che l’ex lungodegente Ferrari non è ancora pronto e il titolare Veroli non rissce a vincere la pubalgia. Meno plausibile un arretramento in terza linea di Venuti.
In mezzo al campo si dovrebbe rivedere all’opera Yepes, il cui rilancio può costare l’esclusione a Meulensteen, il suo pari ruolo, o a Kasami. Pure Akinsanmiro scalpita dalla voglia di rientrare dal primo minuto e sarà quasi certamente accontentato. Benedetti, non ancora decisivo come si pretenderebbe, è così atteso a rifiatare. Dalla girandola di cambi non è nepure tagliato fuori Bellemo, che ha ormai perso una maglia di titolare, ma è in grado di svolgere degnissimamente il ruolo di gregario in mediana.
Sul fronte esterni qualcosa cambierà. Depaoli godrà di una chance col sacrificio di Venuti, ma pure Giordano, a sinistra, si gioca realmente un posto al sole, così da far riposare Ioannou, uno dei giocatori maggiormente utilizzati.
In avanti Coda e Tutino sono i titolari designati e probabilmente il tecnico si affiderà subito a loro, con l’impegno di avvicendarli appena il punteggio parziale diventasse tranquillizzante. Incerto il destino di Borini, tornato in panca dopo un’uscita dall’elenco convocati. Il popolo doriano vota per lui, ma Sottil appare tutto meno che convinto a rilanciarlo preferendogli Sekulov, e non è da scartarsi l’ipotesi di qualche motivazione non propriamente tecnica.
Ma attenzione. Questo match sembra avere i presupposti adatti ad un super rientro, ovviamente quello di Pedrola, il talento più fulgido della combriccola sulla carta l’unico elemento che possa fare la differenza. Tocca al trainer – ma avrà avuto il tempo necessario, tra un impegno e l’altro? – studiare le mosse adatte ad inserire un virtuoso che solo sulla fascia sinistra sa rendere al massimo. Improbabile il ricorso al 4-3-3, mentre è plausibile un 4-2-3-1, con Coda avanzato e alle sue spalle un trio composto dallo spagnolo, da Tutino e Depaoli.
Quali che siano le scelte di assetto e di formazione, la bilancia del pronostico pende nettamente verso il piatto blucerchiato. Ovvio, sarebbe importante ipotecare al più presto i tre punti, ma è doveroso attendersi un avversario battagliero e dinamico, da fronteggiare con la dovuta pazienza, spingendolo magari a qualche errore fatale di disimpegno o ad uno sbilanciamento tattico. Certe partite si vincono spesso così: sfruttando i regali altrui.
PIERLUIGI GAMBINO