Ottobre 18, 2024

Teatro Rina e Gilberto Giovi, dall’11 al 13 ottobre Pignasecca e Pignaverde con Tullio Solenghi

Cinema

Parte alla grande la stagione 2024-2025 del Teatro Rina e Gilberto Govi di Genova Bolzaneto: triplice appuntamento, da venerdì 11 a domenica 13 ottobre con Tullio Solenghi in Pignasecca e Pignaverde, secondo capitolo di un progetto incominciato nel 2022 con “I maneggi per maritare una figlia”.

Anche questa volta Solenghi, che nuovamente si trasformerà, anima e corpo, in Govi veste i panni sia del protagonista sia del regista dello spettacolo che è prodotto dal Teatro Sociale di Camogli e dal Teatro Nazionale di Genova.

Per il ruolo di Alessandro Raffo, che insieme a Felice Pastorino è il protagonista della celebre scena del sigaro, Solenghi ha voluto accanto a sé un altro attore e comico genovese: Mauro Pirovano, che interpreterà Alessandro Raffo. 

Quasi tutti gli altri componenti del cast li abbiamo già conosciuti e apprezzati nei “Maneggi”: Laura Repetto (Amalia), Matteo Traverso (Eugenio Devoto), Stefano Moretti (Manuel Aguirre), Roberto Alinghieri (nei panni di Isidoro Grondona, è anche regista assistente dello spettacolo), Stefania Pepe (Lucia), ai quali si aggiunge un nuovo nome, Claudia Benzi (Matilde).

Il progetto scenografico è firmato da Davide Livermore, uno dei più importanti registi di oggi sia di prosa che di opera. 

Come nei “Maneggi”, anche in “Pignasecca e Pignaverde” Solenghi “clonerà” la maschera di Govi, grazie allo stupefacente trucco e parrucco di Bruna Calvaresi.

“Pignasecca e Pignaverde”


Note di regia


L’esito entusiasmante dei “Manezzi per maritare una figlia” che nell’arco di 80 repliche ha divertito ed emozionato una platea di almeno 50.000 spettatori, non poteva che preludere ad una nuova avventura con l’altro grande classico del magistrale repertorio di Gilberto Govi, “Pignasecca e Pignaverde”.
Lascio i panni del remissivo “Steva” per calarmi con immutato entusiasmo in quelli del più arcigno Felice Pastorino, una maschera che, a differenza della precedente, nasconde, tra gli immancabili spunti di grande comicità, lati umani oscuri e intriganti da indagare e rappresentare. 

Questo nuovo personaggio goviano rappresenta, infatti, l’eterno archetipo dell’avaro, attorno al quale ruotano personaggi e situazioni che vanno a comporre, nell’attenta osservazione della realtà, quel microcosmo di stampo ligure che si manifesta in una sorta di preziosa “foto d’epoca”.


È proprio sfogliando queste immagini sceniche che il pubblico ha partecipato ai nostri “Manezzi”, in una sorta di rito collettivo che voglio puntualmente ricreare con questa nuova rappresentazione. 

In “Pignasecca e Pignaverde” la maschera si fa più autentica, con una maggiore profondità narrativa, una nuova sfida per me, per la mia messa in scena e per la compagnia che mi affianca, professionalmente ineccepibile in ogni ruolo, perché l’empatia del gruppo è sempre stata una delle risorse essenziali del teatro di Gilberto Govi. 

A lui e alla sua arte ho voluto dedicare anche in questa mia nuova messa in scena un mio personale tributo.


Buon nuovo rito collettivo a tutti con “Pignasecca e Pignaverde”!

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