A Cosenza le assenze non possono costituire un alibi
Due settimane in più di allenamenti avrebbero consigliato a mister Sottil un bel po’ di cambi, di assetto e di formazione, ma che a dettarglieli sia il medico sociale non era nei preventivi e tantomeno negli auspici. Invece la Samp di Cosenza subirà un profondo maquillage non per scelte eminentemente tecniche ma per motivi sanitari.
Intendiamoci, resta fermo il proposito di conquistare la prima vittoria dell’attuale campionato, ma il forzato mutamento del cast qualche inquietudine ineitabilmente la procura.
Il trainer piemontese aveva subito preso in carico un problema vitale: la revisione dei meccanismi difensivi, appasi alquanto labili e imperfetti sia contro il Bari, sia – soprattutto – nelle precedenti esibizioni. Il destino vuole che la rivoluzione nel reparto sia più profonda proprio per via di parecchi pesanti forfait.
Dunque, dei tre difensori puri sinora utilizzati resta disponibile il solo Bereszynski, proprio il più discusso per certe personalissime distrazioni. Il polacco sarà confermato a destra, ma al suo fianco non troverà né Romagnoli, infortunato, né Vulikic, in squalifica. Automatica a sinistra la sostituzione del croato con Veroli, giovane rampante, una sicurezza nel ruolo. Più travagliato l’avvicendamento del centrale dei centrali, visto che Alex Ferrari, comunque disponibile dopo un anno esatto di assenza dall’agone, non appare nelle condizioni ottimali. In alternativa sono contemplati l’esordio di Riccio e l’arretramento di un centrocampista, Meulenstein, già collaudato nel ruolo con altre maglie: pur sempre un ripiego, ma non un azzardo.
L’esordio del navigato Silvestri tra i pali blucerchiati rappresenta comunque una novità rilevante sotto molti aspetti: sia per la sua indubbia caratura, sia per la ragguardevole esperienza, sia per la conoscenza, maturata a Udine, dei concetti difensivi inculcati dal torinese.
Anche il fronte esterni forse necessita di una variazione, dato il possibile forfait, registrato nelle ultime ore, di Ioannou, colpito duro ad una caviglia in allenamento. Barreca e Giordano sono in lizza per l’eventuale sostituzione. A destra conferma scontata per Depaoli, diventato un inamovibile.
Anche in avanti una dolorosissima defezione, che riguarda Gennaro Tutino, fermato da un guaio muscolare. Al Marulla, come fresco ex, sarebbe stato accolto senza tappeti rossi, data la sua insistenza a salutare una piazza che lo aveva eletto a beniamino, ma Sottil non avrebbe rinunciato al suo gioiello senza il “niet” del responsabile sanitario. Già identiicato il rimpiazzo: non l’acciaccato Borini (pronto all’uso ma indietro di forma), bensì Sekulov, altro innesto degli ultimi giorni di mercato. E’ una seconda punta dotato di fisicità e tecnica: un’ottima alternativa, che si porrà al servizio dell’elemento più avanzato, quel Coda che annovera proprio il team silano tra le sue vittime preferite. Chi se non lui potrebbe fare la differenza?
Ed eccoci al centrocampo, che Sottil intende modellare privilegiando dinamismo e sostanza. Quasi certo il ricorso a Benedetti, sinora apparso più maturo ed efficace rispetto ad Akinsanmiro nel ruolo di incursore. Probabile poi la conferma di Bellemo, uomo per tutte le stagioni, ma al suo fianco in cabina di regìa potrebbe spuntarla Yepes, che scalpita per tornare protagonista e per garantire balistica e sagacia tattica, anche se Meulensteen resta favorito in virtù di una personalità difficilnente eguagliabile. Pollice verso, ancora una volta, per Kasami, che evidentemente non sta lanciando messaggi incoraggianti all’allenatore.
E’ una Samp riveduta e corretta, con l’ordine tassativo di espugnare il terreno cosentino e avviare la rimonta verso posizioni di classifica meno umilianti. L’impresa è alla portata, e le numerose assenze non possono rappresentare un alibi, considerata la qualità complessiva di un organico che in ogni settore vanta soluzioni alternative coi controfiocchi. Certo, non si preconizza una passeggiata di salute poiché il Cosenza – ultimo in graduatoria solo per via dei quattro punti di penalizzazione comminati di recente per irregolarità di carattere amministrativo – non è avversario accomodante e presenta valori tecnici da non sottovalutare.
In difesa spicca l’ex viola Camporese, ormai un veterano della cadetteria, mentre a centrocampo si sono già evidenziati il neppure 22enne greco Kourfalidis e il coetaneo Aldo Florenzi. In attacco è partito alla grande Fumagalli, pescatoin C e subito dimostratosi degno erede di Tutino, ma non va dimenticato il suo partner Mazzocchi, che conosce a menadito la categoria
In seno al Doria inizia a serpeggiare una certa fretta di riemergere. Presidente e direttore sportivo, dopo una campagna acquisti regale ed un doveroso quanto sollecito cambio di “panchinante”, intendono passare all’incasso: dalla Calabria occorre una perentoria risposta a tutte queste motivatissime aspettative.
PIERLUIGI GAMBINO