PIRLO A SALERNO RIVOLUZIONA LA SAMP PER INVERTIRE IL TREND
Può consolare o tranquillizzare il fatto che, se l’Atene doriana piange, la Sparta di Salerno non ride affatto? Non più di tanto. La verità è che se i blucerchiati non risolvono i problemi tecnici, tattici e caratteriali al proprio interno, qualsiasi avversario, anche quello più in crisi, ha i mezzi per fermarli. Sotto certi aspetti, è un bel vantaggio dover tornare in campo a breve giro di posta dopo la figuraccia – con annessa sconfitta – di fronte alla Reggiana. Un evento che dovrebbe aver moltiplicato la rabbia nell’animo di ogni calciatore blucerchiato.
Pirlo, però, ha un tempo risicato per metabolizzare il passo falso e studiare a fondo le contromosse per avviare la rinascita. Beninteso, un massiccio turnover – data la vicinanza delle partite, con il Bari a Marassi nel prossimo weekend – era già previsto a prescindere dall’esito dell’ultomo match, ma c’è il rischio che si trasformi in un’autentica rivoluzione, con volti nuovi in ogni reparto.
Una novità è scontata e riguarda la porta, dove Paolo Vismara debutterà dall’inizio, causa il guaio muscolare occorso al suo concorrente Ghidotti. Il ventunenne lombardo non è una scommessa, e certuni lo indicano ancora più promettente del titolare, ma va analizzato in una gara che presumibilmente lo vedrà impegnato con frequenza.
La difesa potrebbe uscire addirittura stravolta. In mezzo tocca ad un graditissimo ritorno, Alex Ferrari, che scalpita dopo quasi un anno di sosta forzata: d’altronde, Romagnoli ha mostrato l’esigenza di saltare un giro. Sul centro sinistra, altro cambio presumibile: dentro il giovane e fresco Veroli per un Vulikic che non ha entusiasmato contro la Reggiana. A destra capitan Bereszynski è in teoria il più bisognoso di fermarsi, e potrebbe essere ccontentato con l’arretramento del duttile Venuti e l’inserimento sulla fascia di Depaoli, che merita una chance dall’inizio e la otterrà. Nel futuro, Pirlo potrà anche contare su una new entry, Alessandro Riccio, ventunenne di scuola juventina, che rileverà nell’organico della retroguardia Leoni, ormai diretto al Parma in cambio di 5 milioni più 3 di bonus: un affarone per le anemiche casse doriane. Anche sull’out di snistra si volta pagina: fuori Giordano, che non riesce a decollare, col ritorno di Ioannou, reduce da squalifica.
La mediana necessita anch’essa di qualche sostanziale modifica, dati i balbettii sia di Yepes, sia di Bellemo. Il parco rincalzi, tuttavia, non offre soluzioni differenti da quelle provate sabato in corso d’opera: Benedetti e Vieira, che non vede l’ora di riscattare il clamoroso errore costato la sconfitta più recente. Kasami non è al meglio e Ricci – al di là dell’ ipotesi di una cessione nelle ultime ore di mercato – accusa noie fisiche, sicché il cerchio si stringe e Pirlo sta guardando altrove.
Meno probabile è la sostituzione di Akinsanmiro, che nei 180 minuti di campionato si è mostrato abbastanza vivo, pur con qualche preoccupante flessione nei finali. A Salerno, però, servirà anche difendere ed esibire una sufficiente disciplina tattica.
Infine l’attacco. Coda va per i 36 e Tutino non è in formissima. Il mister sta osservando attentamente il baby Sekulov, una seconda punta, e – udite udite – quel La Gumina che da anni lascia a desiderare e non riesce a sistemarsi altrove. In allenamento ha inviato messaggi incoraggianti: quasi certo che in Campania riappaia in campo, dall’inizio o a gara in corso.
Tocca a mister Andrea valutare in queste ultime ore se sia conveniente rivoltare la sua Samp come un calzino lasciando in campo ben pochi superstiti. Vero che parecchi punti di forza con la Reggiana hanno tradito le attese e debbono rifiatare, ma affidarsi ad un undici assolutamente inedito potrebbe comportare qualche rischio.
Quali che siano le scelte finali, il trainer bresciano si gioca parecchio nei prossimi due impegni. Tre punti rappresentano il bottino mnimo per tenere la bocca fuori dall’acqua, ma anche le prestazioni saranno oggetto di profonda disamina. Dopo il Bari c’è la sosta, che cadrebbe a fagiolo in caso occorresse un cambio di timoniere.
Neppure a Salerno c’è pace. La società è immersa in un cambio di proprietà e la squadra, dopo una retrocessione annunciata da mesi, fatica a rialzarsi ed appare indebolita. In sovrappiù quache elemento – in primis l’ex spezzino Maggiore e l’ex genoano Ghiglione – è in bacino di carenaggio. Il ko di Bolzano ha fatto seguito al successo rocambolesco (due reti nel recupero) sul Cittadella: bene la fase offensiva, con quattro reti all’attivo in due match, ma gli altrettanti palloni finiti nella porta di Sepe attestano una copertura fragilissima. Toccherà alla Samp trarre profitto da certe difficoltà, ma senza trascurare che in avanscoperta i granata di Martusciello (a lungo vice del maestro Sarri) vantano elementi pericolosi come l’ex rossobù Kallon e il gigante Simy.
Sfida equilibrata, sulla carta, quella dell’Arechi, dove il bel gioco potrebbe latitare. Aspettiamoci una guerra di nervi, nella quale la psicologia e le doti caratteriali potrebbero fare la differenza.
PIERLUIGI GAMBINO