Novembre 26, 2024

UN PUNTO D’ORO PER UNA SAMP SENZA BRILLANTEZZA E COESIONE

La nuova Samp, irriconoscibile rispetto alla precedente, ha subito assaggiato il pane duro della cadetteria. Dopo aver inviato messaggi rassicuranti in precampionato, i blucerchiati agguantano nel debutto un pari che fa comunque classifica e non debbono recriminare più di tanto sul mancato successo. Poteva finire meglio, ma – soprattutto – peggio, considerate le sofferenze provate da una squadra ancora in costruzione.

Sono cambiati gli uomini ma non l’approccio complicato ai match, con Ghidotti subito due volte sugli scudi. Poi i blucerchiati si ricompongono e la sfida diventa equilibrata. In avanti Coda e Tutino, attesissima coppa all’esordio, cercano di intendersi, ma a centrocampo si rumina un calcio un po’ troppo macchinoso e lento, col solo Akinsanmiro in grado di garantire un briciolo di vivacità: si vive su spunti individuali, mancando l’intesa.

Il Frosinone, rivoluzionato in estate, si affida a parecchi carneadi, ma ha già il passo tipico della serie B: gran corsa, brio e il classico orgoglio che caratterizza le formazioni meno accreditate. Le due squadre alternativamente ci provano ma senza la necessaria efficacia, anche se dopo il quarto d’ora gli ospiti appaiono più intraprendenti e nel finale sale invece di livello l’undici ciociaro, che tiene in allarme il portiere Ghidotti. Il vantaggio gialloblù giunge al 44′ e mette a nudo tutti i difetti contingenti della Samp: il cross da destra di Ghedjemis non è trascendentale, ma Ghidotti esce e poi si ferma e Romagnoli di testa allunga la traiettoria proprio verso Ambrosino, lasciato colpevolmente libero di colpire a porta sguarnita.

Se Romagnoli, col fisicaccio che si ritrova, è indietro di condizione, non è che Tutino brilli: prima dell’intervallo eccolo fuggire palla al piede verso il portiere Cerofolini, che si trova… addosso il pallone del potenziale 1-1.

Nella ripresa, la Samp si scuote, inizia a comandare il gioco e ad insidiare un avversario meno lucido e scattante, Il pari, tutto sommato meritato, arriva al 54′ ed è un gradito cadeau di un ex, Darboe, che controlla male al limite della propria area e serve imvolontariamente Venuti, sollecito a centrare l’incrocio. Adesso è la Samp a crederci, anche grazie ai primi cambi decisi da Pirlo: fuori Venuti e Bellemo, non brillantissimi e dentro i pari ruolo Depaoli (che si rivede dopo lunga sosta per infortunio) e Benedetti, due che negli altri team cadetti sarebbero titolari inamovibili. Naturale, sgorga il sorpasso doriano nel punteggio: qui Tutino mostra tutta la sua classe con un sontuoso servizio per Depaoli, sul cui cross si avventa come un rapace Coda, il giustiziere. Angolo statistico: è il nono anno di fila che il bomber pugliese va a segno nel turno inaugurale.

Il più sembra fatto, ma è una pia illusione, Il Frosinone, pur riveduto da mister Vivarini, non è più quello del primo tempo ma si affida ad un infinito orgoglio. La Samp sembra controllare da par suo gestendo il vantaggio, ma all’80’ si distrae consentendo a Gelli un cross corto da destra e a Distefano, che non è un gigante, di incornare davanti a Ghidotti senza alcuna opposizione. Gol assolutamente evitabile.

A complicare le cose, tre minuti dopo, Ioannou si fa cacciare dall’arbitro per un’entrataccia da dietro su Ghedjemis. Altro che sogni di gloria: qui occorre tenersi strettissimo il punticino. Distefano, davvero scatenato, inseguirà l’impresa altre tre volte, trovando, specie nell’ultimo tentativo, un Ghidotti attentissimo. Al fischio finale, i più sollevati apparivano i calciatori di Pirlo, atteso da un duro lavoro prima di innestare il turbo alla Ferrari che gli è stata messa a disposizione.

                                 PIERLUIGI GAMBINO

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