Settembre 19, 2024

Samp, i frutti copiosi del superlavoro di Pietro Accardi

La disponibilità economica conta enormemente nel calcio, ma la finanza creativa assume un’importanza non inferiore. A parità di risorse, l’abilità del management risulta assolutamente decisiva, e basta osservare l’operato del duo Marotta-Ausilio all’Inter o l’incidenza di Giuntoli nelle fortune di Napoli e ora Juventus o il peso di Sartori al Bologna per sposare questo concetto.

In serie B è proteso a fare la differenza Pietro Accardi che ha lavorato magnificamente a Empoli e sta cambiando il volto della rosa blucerchiata con sollecitudine stupefacente, se consideriamo il vessatorio indice di liquidità e la necessità di vendere prima di acquistare. Pur col massimo rispetto nei confronti dei suoi predecessori Legrottaglie e Mancini, la differenza è abissale.

Sembrava un’impresa titanica, ma Accardi è riuscito con un’accelerata ad ottenere la rescissione di contratto da Conti, Verre e Askildsen, da sempre fuori dai programmi: notevole il risparmio alla voce “ingaggi”, da riversare negli acquisti. Un capolavoro, poi, la cessione di Delle Monache al Lecce nell’operazione Venuti: il milione di conguaglio a favore è grasso che cola. E non è malaccio pure il milione e mezzo che dovrebbe arrivare dalla Cremonese per De Luca, uno dei calciatori da immolare sull’altare del bilancio.

Beninteso, la Samp effettuerà altre operazioni in uscita, ma quelle già portate a termine o prossime al felice esito consentono di regalare a mister Pirlo qualche rinforzo di pregio. Di Coda si è già scritto a profusione, ma lasciateci sottolineare l’entusiasmo che anima questo quasi 36enne. Tutti noi si pensava che l’ex genoano fosse in alternativa a Gennaro Tutino, altro supercannoniere cadetto, ma Accardi ha stupito tutti insistendo per il centravanti napoletano sino a trovare un accordo col suo procuratore. Il Cosenza è bottega cara, ma le sue pretese stanno scendendo a livelli accettabili: l’affare è in dirittura d’arrivo.

Certo, Tutino e Coda dovranno imparare a convivere, ma sulla carta si tratta di una coppia offensiva senza pari tra i cadetti. La strada, comunque, resta ancora lunga e impervia. In pratica, la retroguardia va rifatta di sana pianta. La conferma sempre più probabile (a meno di offerte irrinunciabili) del baby Leoni è già un ottimo punto di partenza e il fresco arrivo di Venuti rappresenta un altro colpaccio. Vero che le due recenti stagioni in maglia viola non sono state fortunatissime, ma la sua esperienza può risultare preziosa e ancor più la sua duttilità: il toscano, infatti, può coprire indifferentemente tutti i ruoli della difesa, pur essendo un esterno destro per vocazione. E se dovesse arrivare anche il 34enne Romagnoli da Frosinone, si inizierebbe a profilare una terza linea interessante, da completare magari con il più giovane Guarino, che Accardi ha potuto valutare ad Empoli.

Tutto qui? Nient’affatto. A centrocampo dovrebbe maturare l’acquisto di un calciatore di mestiere e personalità, ma intanto l’arrivo di un men che ventenne dal cognome impronunciabile, Akinsanmiro è un altro punto a favore. Il nigeriano dispone di piedi educati e di estro: è atteso a deflagrare con la maglia della Samp, che se lo è garantito in prestito con diritto di riscatto e chance di controriscatto per l’Inter, il suo sodalizio di appartenenza.

Quetione portiere. Stankovic è destinato a giocare in A e quindi non ridiscenderà gli Appennini. In compenso è tornato Audero, sempre in cerca di un estimatore disponibile a pagare il dovuto per il suo cartellino. Ora si punta sul Monza, orfano di Di Gregorio: chissà. Certo, fare soldi in Italia dalla partenza di un portiere e impresa quasi proibitiva e allora è giusto tenere in caldo il numero uno torinese per i pali doriani. Piuttosto che svenderlo…

La squadra blucerchiata resta un cantiere apertissimo – o meglio, un porto di mare – ma il computo tecnico tra dare e avere è sin d’ora assai positivo. E chissà quante altre sorprese frullano nella mente del manager siciliano.

PIERLUIGI GAMBINO

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