Settembre 8, 2024

GIRO DELL’APPENNINO 2024, IDENTICO PERCORSO MA NON SENZA NOVITA’

A novant’anni dal suo battesimo, il Giro dell’Appennino conserva intatto l’appeal originario. L’edizione numero 85 andrà in onda domenica 14 luglio all’insegna del conservatorismo. Rispetto alla corsa 2023 è identico il tracciato, che ha riscosso un successo straordinario a livello di consensi. Certo, rispetto alle origini molto è cambiato, ma non l’entuisiasmo e la passione dei dirigenti dell’US Pontedecimo, sempre attenti a proporre, nel quadro di un assoluto volontariato, un appuntamento ciclistico di eccezione. Sono passati i tempi gloriosi di Luigin Ghiglione, quando la gara era incentrata e si concludeva nella delegazione polceverasca, ma l’essenza non è mutata: a farla da padrone resta l’entroterra genovese, con una scappatella significativa in territorio poemontese.

Il fascino è quelo di sempre, soprattutto per via di un percorso altamente selettivo, con 2800 metri di dislivello e quasi 200 chiometri di pedalate. Il raduno è ancora previsto ad Arquata Scrivia, da dove partirà il breve trasferimento in gruppo verso lo stabilimento Elah Dufour di Novi, il luogo ormi tradizionale della vera e propria partenza. Primo tratto pianeggiante, con passaggi nel borgo novese e a Pasturana, prima di insinuarsi in valle Scrivia e nel Genovesato. La Castagnola è il primo assaggio di fatica, propedeutico alla salita dei Giovi, con discesa rompicollo sino a Bolzaneto, dove si devierà verso Crocetta d’Orero (altro cimento verticale niente male) e si ripiomberà in territorio genovese per affrontare un’erta ben più selettiva, la Bocchetta sino a Vixella di Pietralavezzara. Da qui, altro tuffo oltre Pontedecismo: Cravasco. Isoverde, Campomorone. Ed ecco che a Lencisa partirà l’ascesa più dura eprobtante verso la Madonna della Guardia, con punte anche del 21 per cento di pendenza. Dal Santuario decollerà un finale tutto da gustare, che impegnerà i corridori, presumibilmente non più in gruppo, nella discesa in picchiata verso Genova, con panoramico volo d’uccello sulla Sopralevata, sfrenata corsa in viale Brigate Partigiane e un ultimo fantastico chilometro con traguardo in cima a via Venti Settembre: l’arrivo più spettacolare del mondo, se escludiamo l’epilogo lussuoso ai Campi Elisi parigini, approdo conclusivo del Tour. A “condire” il piatto già succulento, cinque Gran Premi della Montagna e per il vincitore la possibilità di aggiudicarsi il Challenge Liguria, che accoppia l’Appennino al Trofeo Laigueglia, altra classica che si sviluppa nelle strade di Liguria.

Nutrito e prestigioso il cast dei partecipanti, peraltro ancora da definire. Va detto che l’Appennino 2024 è programmato in contemporanea con una delle tappe più avvincenti del Tour de France, ma il presidente del Pontedecismo, Enrico Costa, non si rammarica: “Tutti i team ormai allestiscono una squadra dedicata alle grandi corse a tappe e una alle gare in linea. Eppoi, la diretta della Grande Boucle, nella programmazione di Raisport, farà da traino alla dif en, quinto al Trofeo Laigueglia. Alessandro Covi, vincitore due anni fa del Challenge Liguria, Simone Velasco, campione italiano in carica, Valerio Conti,secondo nellìAppennino del 2021, Giulio Pellizzari, secondo dietro Pogacar nella classifica scalatori del recente Giro d’Italia, Jarno Widar, primo nel Giro Next Generation, il messicano Isaac Del Toro, vincitore della Vuelta e Asturias 2024.

Una menzione speciale merita il mitico Domenico Pozzovivo, 41 anni e mezzo, all’ultima stagione di una straordinaria carriera: forse parteciperà alla corsa (per due volte sfilò per primo sulla Bocchetta) e di sicuro riceverà un ambito riconoscimento, l’Appennino d’Oro, mentre al giornalista e organizzatore Massimo Lagomarsino andrà l’Appennino d’Argento.

D’altronde, l’appuntamento dell’Us Pontedecimo non è solo agonismo sfrenato. Tra le iniziative collaterali si annovera, sabato 6 luglio, la Pontedecimo-Bocchetta GP di Campomorone, sfida per amatori e rievocazione della gara che agli albori degli Anni ’30 costituì il prologo dell’Appennino.

Simpaticissimo e originale, poi nei momenti che precederanno l’arrivo, un ultimo chilometro in via Venti Settembre riservato ai bimbi, di scena con qualsiasi tipo di bicicletta. E  sempre nei pressi di piazza De Ferrari, nella sala delle grida del Palazzo della Borsa, ecco la terza edizione dell’Expo: in vetrina le attività sportive, turistiche e gastronomiche dei Comuni dai quali passerà la corsa. Contemporaneamente si svolgerà un’eccezionale asta, in palio la maglia rosa donata da Tadej Pogacar, trionfatore nell’ultimo Giro d’Italia, con incasso devoluto alla Banda degli Orsi, che opera presso l’istituto pediatrico Gaslini.

In chiusura, due “chicche” futuristiche. L’edizione 2025 dell’Appennino probabilmente andrà in scena il 24 giugno, giornata festiva solo per i genovesi, così da evitsre la concomitanza con altre corse. E, novità assoluta: la tradizionale corsa maschile sarà affincata dalla sfida al femminile, stavolta nel segno dell’innovazione. Intanto, l’assessore regionale allo sport, Simona Ferro, ha promesso il massimo impegno per riportare, sempre nel prossimo anno,  il Giro d’Italia in Liguria, che sarà Capitale Europea dello Sport.

                   PIERLUIGI GAMBINO

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