Settembre 8, 2024

SAMPDORIA – I TALENTI IN CAMPO, SVEN IN TRIBUNA: VINCERE!

La classifica e anche la ragione spingono a definire Reggiana-Samp uno scontro diretto. Certo, la squadra emiliana, una matricola, non è partita per veleggiare nelle zone alte, ma già che ci si trova a soli 180 minuti dal conteggio finale, perché non provarci? Le due recenti vittorie consecutive recitano di una compagine in salute, sgombra da particolari assilli ed entusiasta il giusto per mettere i bastoni tra le ruote alle “grandi”: guai a non diffidare.

Tra i granata non troviamo vecchi bucanieri, ma qualche nome noto si scorge. Per esempio il portiere Bardi con un’onesta carriera alle spalle, l’aitante Mercandalli difensore centrale spedito in B dal Genoa per irrobustirsi, il discreto (ma non più) centravanti di manovra Gondo e due ex rossoblù che hanno tradito le iniziali, luminose attese: Melegoni perché condizionato da gravissimo infortunio ad inizio carriera e Portanova per certe sin troppo note vicende extracalcio.

Insomma, parliamo di un dignitoso manipolo di serie B, che come parecchie altre compagne di viaggio punta sul dinamismo sin quando le energie assistono e sull’orgoglio, moltiplicato quando di fronte si trova una primattrice. Alessandro Nesta, campionissimo da calciatore, come tecnico non ha ancora sfondato, ma inculca sapere calcistico nella mente di ragazzi ricettivi.

La Reggiana, in teoria, si sta giocando i playoff: se espugnasse il Ferraris raggiungerebbe la Samp (pur restando indietro grazie agli scontri diretti) e, comunque, se impattasse non perderebbe tutte le chances di superare il Brescia sull’ottavo gradino.

La Samp però ha ben altre motivazioni e potenzialità. In versione largamente incompleta ha vinto a Lecco per il rotto della cuffia, ma l’undici anti-Reggiana dista anni luce dall’ultimo visto all’opera. Altro che uomini contati: stavolta Pirlo è sospeso tra una varietà di opzioni tutte stuzzicanti, figlie di un’abbondanza alla quale non è abituato e che potrebbe in parte frastornarlo. Dunque, in un sol colpo tornano Esposito, Borini, Depaoli, Piccini e, dal primo minuto, De Luca. In pratica tutti i pezzi da novanta, in grado di rivoluzionare il volto blucerchiato. Su chi puntare?

Una premessa è doverosa: mister Andrea in un momento così delicato della stagione appare propenso a non mutare quadro tattico, ma mai come stavolta sussitono le premesse per un cambio di modulo (dal 3-5-2 al 3-4-3 o addirittura al 4-3-3), che potrebbe comunque materializzarsi in corsa d’opera, se sorgesse la necessità.

In difesa si fa largo Piccini, che ha smaltito il lieve infortunio e per classe e carisma sarebbe da preferire rispetto a Leoni. A centrocampo le pessime condizioni di Kasami e lo stato fisico precario di Darboe suggeriscono una riflessione. Stavolta potrebbe toccare a Benedetti, il cui ingresso a Lecco nella ripresa ha sortito esiti incoraggianti. E se accanto allo spezzino e all’irrinunciabile Yepes fosse schierato Depaoli, così da assicurare una buona dose di vivacità e di corsa? Sulle fasce spazio a Stojanovic e a Giordano, naturale sostituto di capitan Murru, che non è al meglio.

In avanti il ritorno a tempo pieno di De Luca spalanca esaltanti prospettive. Con lui in campo, la Samp trova un goleador ed un’efficacissima boa, in grado di esaltare le qualità dei compagni e soprattutto di offrire un’alternativa tangibile alla manovra: lancio lungo dalle retrovie per il centravanti, saltando a pié pari la linea mediana.

Chi può affiancare il novello bomber doriano? La logica spinge verso Esposito, seconda punta che svaria lungo l’intero asse d’attacco: da lui si attendono assist e conclusioni vincenti. E se la sua autonomia si rivelasse carente, ecco pronto Pedrola, mattatore in riva al Lario. Al giovin spagnolo potrebbe bastare uno scampolo di match – mezz’ora abbondante o addirittura un tempo intero – per imprimere il proprio marchio.

Ma perché porre limiti alla Provvidenza? Che ne dite di un tridente composto da Pedrola, De Luca ed Esposito? Roba da serie A, e neppur troppo bassa. Normale che l’ipotesi, da concretizzarsi magari per un tempo limitato, frulli nella lucida mente di Pirlo.

Con tutto questo ben di Dio a disposizione, si deve assolutissimamente inseguire il successo che, unito all’auspicabile pari di Catanzaro, significherebbe playoff aritmetici e potrebbe anche offrire un verdetto a sorpresa: il sesto posto finale a scapito del balbettante Palermo.

I sogni sono il motore dell’umanità ed è giusto coltivarli. Comunque finisca l’avventura stagionale, il Doria ha questa domenica un ulteriore incentivo: regalare una gioia ad un caro amico, Svengo che – immerso in una malattia senza speranze – ha trovato la forza di accogliere l’invito della società blucerchiata e (salvo sgradevoli sorprese dell’ultima ora) sarà in tribuna a Marassi al fianco di parecchi dei suoi ragazzi, capaci di illustrare i colori della Samp in quel lustro glorioso post-scudetto.

                PIERLUIGI GAMBINO

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